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Notizie dei Reduci Pennesi del primo conflitto mondiale

1915 - 1918

I DECORATI:

AQUILINI Giovanni

Nato a Penne il 23.6.1894, da Luigi e Concetta Carancia, soldato fanteria matricola n. 5212. Morto a Cuneo il 10.5.1956.

medaglia d'argento Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare.

La motivazione:"Volontariamente si offriva per andare di vedetta in un punto che era rimasto isolato, passando per un varco aperto nella trincea dall'artiglieria e battuto dalla fucileria nemica. Nell'attraversarlo veniva due volte ferito: ma, assolto l'incarico impostosi, da solo, ritornava a riferire quanto aveva visto, dissimulando con grande forza d'animo innanzi ai compagni il dolore delle ferite. - Castelnuovo, 8 gennaio 1916.


CARANCIA Giovanni

medaglia di bronzo Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

Giovanni CaranciaGiovanni Carancia di Gennaro e di Maria Carmine Colasante nato a Penne (all'epoca provincia di Teramo) il 23 agosto 1895 e morto a Penne (PE) il 28 dicembre 1987. Impiegato presso l'ufficio ragioneria del Comune di Penne. Si è arruolato volontario e ha combattuto per tutti e quattro gli anni della Guerra 1915-1918. N° di matricola 32573 e Sergente del Regio Esercito Italiano nel 124° Reggimento di Fanteria. (vedi attestato Regio Esercito documento) Insignito di Nastro Azzurro Medaglia di Bronzo al Valor Militare. La motivazione del conferimento della medaglia è: "Volontariamente, si portava fin sotto ai reticolati nemici, in un terreno insidioso e battuto dal vivo fuoco della fucileria e di mitragliatrici nemiche, riuscendo a fornire interessanti notizie" Bonetti, 14 agosto 1916.

Il paese di Case Bonetti (oggi solo Bonetti) si trova sul Carso alle spalle del lago di Doberdò, lungo la strada del vallone che collega Gorizia a Monfalcone. Allo scoppio della guerra diventa retrovia dell'esercito austro-ungarico, vengono costruiti magazzini per merci e materiale bellico, nelle sue case si acquartierano le truppe di riserva. Dopo la 6° battaglia dell'Isonzo e la conquista di Gorizia ( 6-17 agosto 1916 ), tutto il pianoro carsico ed il vallone, compreso Case Bonetti, viene abbandonato dagli imperiali che si ritirano sulle colline di fronte, lungo una nuova linea di difesa che fa perno sui paesi di Selo, Stari Lovka, Castagnevizza e l'Hermada. Nel 1917, all'inizio della 11° battaglia dell'Isonzo, la prima linea italiana stringe da vicino quella austro-ungarica: Case Bonetti diventa un centro di fuoco dell'artiglieria italiana che batte con gli obici da 305mm del 51° raggruppamento Castagnevizza e l'Hermada. Inutilmente. Dopo Caporetto e la ritirata della 3a Armata sulla linea del Piave, a Case Bonetti, di nuovo austriaca, torna la pace.
E' stato richiamato nel corso del Secondo Conflitto Mondiale. La foto allegata (vedi Il Sergente Carancia col Maggiore Nicola Castiglione) del 10 luglio 1942 mostra Giovanni Carancia ed il Maggiore M.se Nicola Castiglione nei pressi della stazione di Pescara (angolo corso Umberto I - chiesa del Sacro Cuore).
Dal 24 maggio 1963 ha potuto fregiarsi dell'emblema araldico del Nastro Azzurro.
Cavaliere dell'Ordine di Vittorio Veneto, è stato altresì insignito il 2 giugno 1968 dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
Il fratello Amedeo nato a Penne il 7 novembre 1899 fu arruolato di leva nel 1917 nel 23° Reggimento Artiglieria da Campo per poi terminare la leva nel 1921 nel 6° Reggimento di Artiglieria Pesante. Amedeo Carancia morì a Penne nel 1923.
Il fratello Umberto nato a Penne il 20 febbraio 1902 è stato deportato nel campo di concentramento tedesco di Mauthausen ove morì il 17 marzo 1945.

Il medagliere individuale di Giovanni Carancia:

Medaglia Interalleata o Medaglia della Vittoria

                  vedi Medaglia Interalleata o Medaglia della Vittoria medaglia

Il recto rappresenta la "Vittoria Alata" su un carro (poco visibile) trainato da quattro leoni simboleggianti gli eserciti sconfitti. Sotto i leoni, sulla sinistra appare il nome dello scultore "G.Orsolini mod." e a destra il nome della ditta produttrice "F. M. Lorioli e Castelli Milano".

 

 

Il nastrino mostra i colori dell'arcobaleno per rappresentare tutti i colori di tutte le bandiere ed è uguale per tutti i 13 Paesi vincitori.

 

                vedi Medaglia Interalleata o Medaglia della Vittoria medaglia

Sul verso vi è un "tripode" (un antico recipiente greco a tre piedi che veniva offerto ai vittoriosi) sormontato da due colombe (simbolo di pace) che portano nel becco un rametto di ulivo. A fianco e attorno la scritta "Grande Guerra per la Civiltà MCMXIV MCMXVIII. Ai combattenti delle Nazioni alleate ed associate".

Medaglia Commemorativa della Guerra Italo-Austriaca

                  vedi Medaglia Commemorativa della Guerra Italo-Austriaca medaglia

Al recto è raffigurato il busto di S.M. Re Vittorio Emanuele III con indosso l'elmetto italiano. Attorno all'effige è riportato il motto "GUERRA PER L'UNITA' D'ITALIA 1915 1918"

 

 

L'attacco del nastro sulla medaglia è a staffa a forma parallelepipeda.
Il nastro della decorazione è composto da diciotto righe verticali di eguale larghezza alternate da sinistra dai colori nazionali: verde, bianco, rosso.

 

                vedi Medaglia Commemorativa della Guerra Italo-Austriaca medaglia

Al verso è raffigurata una Vittoria alata su un piedistallo di scudi sorretti da soldati italiani. Attorno all'effige è riportato il motto "CONIATA NEL BRONZO NEMICO"

Medaglia Commemorativa della Prima Armata

                 vedi Medaglia commemorativa della Prima Armata medaglia

Sul recto della medaglia è rappresentato un gruppo di figure maschili nude, simbolo di virilità e coraggio, che trafigge con una lancia il petto di una figura femminile simboleggiante l'Austria; sul drappeggio del vestito compare l'aquila austriaca. Sullo sfondo a sinistra un altro gruppo di soldati nudi con elmetto, in marcia verso la vittoria.

 

     

                vedi Medaglia commemorativa della Prima Armata medaglia

Il verso riporta su nove righe la frase:
SPEZZATO
L'INIQUO CONFINE
INFRANTO DUE VOLTE
L'ORGOGLIO NEMICO
PUGNO' FIERAMENTE
PER DARE ALLA PATRIA
I SUOI TERMINI SACRI
TRENTINO – MCMXV MCMXVIII

e presenta sullo sfondo un gladio circondato da foglie di alloro.

Medaglia di Bronzo nominativa al Valor Militare

               vedi Medaglia di Bronzo nominativa al Valor Militare medaglia

Sul recto appare lo scudo sabaudo circondato da rami d'alloro e sovrastato dalla corona reale. Attorno all'effige è riportata la scritta "AL VALOR MILITARE"

 

 

La motivazione del conferimento della medaglia è:
"Volontariamente, si portava fin sotto ai reticolati nemici, in un terreno insidioso e battuto dal vivo fuoco della fucileria e di mitragliatrici nemiche, riuscendo a fornire interessanti notizie"

 

 

            vedi Medaglia di Bronzo nominativa al Valor Militare medaglia

Sul verso appare il nome del decorato:
Carancia
Giovanni
circondato da due rami d'alloro. Attorno all'effige è riportata inoltre l'incisione del luogo e della data dell'azione di guerra:
BONETTI 14 AGOSTO 1916

Croce al merito di guerra Vittorio Emanuele III

                vedi Croce al merito di guerra Vittorio Emanuele III medaglia

Al recto in alto vi è il monogramma del Re Vittorio Emanuele III, in basso un gladio circondato da foglie di quercia, ed infine al centro la scritta "Merito di Guerra".

     

             vedi Croce al merito di guerra Vittorio Emanuele III medaglia

Il verso mostra al centro una stella raggiata a cinque punte.

 

Medaglia 6^ Divisione

                 vedi Medaglia 6^ Divisione medaglia

Al recto una figura maschile con un gladio nella mano destra e l'iscrizione:
ITALIA QUI GIUNSE VENDICANDO
IL SUO NOME E IL DIRITTO

(tratta da G. Carducci)

 

     

             vedi Medaglia 6^ Divisione medaglia

Al verso l'iscrizione:
GIUDICARIE
VAL D'ASSA
TRENTO
PASSO BRENNERO
INNSBRUCK

Attorno all'effige:
6^ DIVISIONE 1915-1918

Medaglia del 50° anniversario della Vittoria

                 vedi Medaglia del 50° Anniversario della Vittoria medaglia

Al recto una stella a cinque punte sovrasta un elmetto italiano poggiato su rami d'alloro. In basso il nome "L. Mancinelli".

 

     

            vedi Medaglia del 50° Anniversario della Vittoria medaglia

Al verso l'iscrizione:
50°
ANNIVERSARIO
DELLA VITTORIA
1918
1968

Croce dell'Ordine di Vittorio Veneto

                 vedi Croce dell'Ordine di Vittorio Veneto medaglia

Al recto appare un elmetto italiano.

 

 

La decorazione per il titolo di Cavaliere di Vittorio Veneto consiste in una croce greca piena.

Il nastro della decorazione presenta i colori della bandiera italiana e una riga azzurra al centro.

 

            vedi Croce dell'Ordine di Vittorio Veneto medaglia

Al verso è incisa una stella a cinque punte.

Elaborazione fonti: Dante Carancia/Annapaola Carancia/Alessandro Aielli

DELLA PELLE Giovanni

Nato a Penne, caporale maggiore reggimento fanteria.

Croce di Guerra Decorato con Croce di Guerra (Encomio Solenne).

La motivazione:"Scorto il proprio comandante di battaglione ferito al capo, accorse, incurante del pericolo, presso di lui, traversando una zona battuta da intenso fuoco, e prodigategli le prime cure, lo accompagnò al posto di medicazione. - Monte Giove, 8 giugno 1916 - Schio (VI)" (leggi articolo articolo)


DELLA VALLE Antonio

Nato a Penne, caporale maggiore reggimento fanteria, matricola n. 21824.

medaglia di bronzo Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

La motivazione:"Ferito ad un braccio continuava a tenere il comando del posto di guardia. Nuovamente ferito si allontanava se non per ordine del suo comandante la compagnia. - Carso, 2 agosto 1915"


FEBBO Antonio

Nato a Penne, soldato 7° reggimento alpini, matricola n. 23447.

medaglia di bronzo Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

La motivazione:"Incuorava i compagni con l'esempio e con la parola. Rimasta la squadra senza graduati, ne prendeva il comando, guidandola con calma e perizia. Rimasto fortemente contuso da sassi proiettati dall'esplosione di una granata nemica, si recava al posto di medicazione per le cure del caso, e tornava poi subito dopo al combattimento, riprendendo il comando della squadra. - Monte Solarolo (Massiccio del Grappa), 17 dicembre 1917".


FERZETTI Dante

Nato a Penne il 22 giugno 1894 da Pasquale e Maria Carulli, sergente reggimento fanteria, matricola n. 30355. Morto a Milano il 27 giugno 1961.

medaglia di bronzo Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

La motivazione:"Offertosi volontariamente per far brillare tubi esplosivi nei reticolati nemici, veniva accolto, al suo uscire dalla trincea, da improvviso e violento fuoco di fucileria e bombe a mano, e ciò nonostante incurante del pericolo e con grande slancio, procedeva all'adempimento completo dell'incarico affidatogli. - Altipiano Carsico, 10 gennaio 1916".


GAMMIERO Gaspare

Nato a Penne il 30 novembre 1898, soldato 5° reggimento alpini, matricola n. 9928.

medaglia di bronzo Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

La motivazione:"In una violenta lotta corpo a corpo col nemico, dava esempio di grande ardimento ed incitava i compagni a resistere. - Fontana Secca (Monte Grappa), 21 novembre 1917".


PANICO Guido

Nato a Penne (Teramo)il 18 dicembre 1889, da Giuseppe, capitano reggimento fanteria.

medaglia d'argento Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare.

La motivazione:"Comandante di compagnia in trincea, assalito in sul far dell'alba da forze nemiche preponderanti, mantenne salda la posizione e, primo fra i suoi soldati, sul ciglio della trincea, con lancio di bombe a mano uccise e disperse forti nuclei nemici che, avvicinati ai nostri reticolati, erano intenti a tagliarne i fili. - Cà Folina, Medio Piave, 16 novembre 1917".


PELLACCI Ettore

Nato a Penne (Teramo)l'8 febbraio 1895, da Vincenzo ed Eugenia Pantosti, sottotenente di complemento 7° reggimento alpini. Morto a Roma il 20 marzo 1977.

medaglia d'argento Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare.

La motivazione:"Durante il ripiegamento da un'asprissima posizione montana, battuta da ogni parte da fuoco di fucileria e di mitragliatrici avversarie seppe nonostante l'immediato contatto col nemico, condurre in salvo tutto il suo plotone compresi cinque feriti portandone egli stesso uno sulle spalle ed usufruendo di una scala a corda sospesa su uno strapiombo di roccia dominato dall'avversario. Monte Forame (Cadore), 27 ottobre 1917".


PENNA Giuseppe

Nato l'11 marzo 1897 a Penne (Teramo), da Attilio e Concetta Grimaldi, soldato 215^ compagnia zappatori del genio.

medaglia d'argento Decorato di Croce di Guerra al Valor Militare.


PERILLI Domenico

Nato a Penne il 20 gennaio 1883, da Luigi Perilli e Filomena Musa, soldato reggimento fanteria, matricola n. 34785. Morto a Penne il 22 luglio 1975.

medaglia di bronzo Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

La motivazione:"Durante un attacco con gas asfissianti, con calma e ardimento non comune, lanciava bombe contro il nemico che avanzava, incitando i compagni alla resistenza. - Macedonia Serba, 4 aprile 1917".


PERILLI Franco

Nato a Penne il 23 febbraio 1895, da Matteo e Maria Napoletano, soldato 372^ compagnia mitragliatrici "Fiat", matricola n. 26682. Morto a Penne il 13 luglio 1975.

medaglia di bronzo Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare.

La motivazione:"Sotto intense raffiche di artiglieria e di mitragliatrici, giungeva, primo, sulle posizioni nemiche, e, dopo violenta lotta corpo a corpo, ne scacciava i difensori, postando quindi l'arma allo scoperto. Durante i contrattacchi sferrati dall'avversario, concorreva a respingerlo con lancio di bombe a mano, e, benchè ferito, non abbandonava il suo posto. - Monte Oscedri, 22 agosto 1917".


SALVATORELLI Marano

Nato a Penne il 5 giugno 1891, da Antonio e Maria Luigia Fusaro, soldato 41° reggimento fanteria, matricola n. 26979.

medaglia di bronzo Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare.

La motivazione:"Sotto intenso fuoco nemico, riusciva a far prendere collegamento con i reparti laterali, e nella trasmissione di ordini ed informazioni inerenti all'andamento dell'azione, si comportava coraggiosamente, dando ai suoi compagni bell'esempio di impavido sprezzo del pericolo. - Monte Zovetto (Asiago), 16 giugno 1916".


SILVANO ANTICO Oreste

Nato a Penne il 17 settembre 1891, sottotenente 16° battaglione regia guardia di finanza. (Nipote naturale del Maggiore Di Oreste Antonio decorato anch'egli di Medaglia d'Argento, morto il 24 agosto 1916 per ferite riportate in combattimento.)

medaglia di bronzo Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare.

La motivazione:"Comandante di un plotone di scorta ad una colonna munizioni e attaccato da forze nemiche preponderanti, valorosamente si difese e si disimpegnò. Accortosi, poi, che gli ufficiali delle nostre bande irregolari, con pochi gregari, stavano per essere circondati e sopraffatti dall'avversario, di propria iniziativa accorse in loro aiuto, e, sostenendo lungo e violento combattimento, ne protesse con mirabile tenacia il ripiegamento, portando infine in salvo anche la colonna munizioni. - Pendici Monte Grabosca (Albania, 15 maggio 1918".



I REDUCI:

  Ugo Ciulli  
 

Indicato dalle frecce il pennese Sergente Ugo Ciulli del Regio Reggimento Cavalleria "Pinerolo"

 
  Ugo Ciulli  
 

Foto Archivio Personale: ELVIRA CIULLI

 

 

Pasquale Massaro

 
 

Soldato Mitragliere Pasquale Massaro fu Nicola, nato a Penne il 4 gennaio 1898, professione sarto. Cavaliere di Vittorio Veneto.

(vedi Onorificenza conferita al reduce Pasquale Massaro onorificenza)

 

 

Pasquale Massaro

 
 

Artigliere da Montagna Marino Alfredo Piersante di Giovanni (bottegaio) e Maria Cretara, nato a Penne il 17 luglio 1895. Cavaliere di Vittorio Veneto.

 


Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1918

 

NICOLA TUCCI 

Sul basso Piave, il 3 luglio, in un magnifico e impetuoso assalto, cadeva gravemente ferito al braccio sinistro il soldato Nicola Tucci, valoroso segnalatore di un eroico reggimento di Arditi. Lo stesso giorno veniva felicemente operato amputandogli l'arto colpito. Educato alla scuola del dovere e del più sano patriottismo mostrò sempre nei momenti della lotta ardimento ed audacia che sembravano leggendarii in un giovane diciottenne. Esempio sublime di serenità d'anima nell'adempimento del proprio sacrificio verso la Patria, è il seguente brano di lettera scritta ad una distinta amica d'infanzia:
«Chi scrive non è più un soldato, ma un mutilato.
 La sera del 3 corrente, mentre compivamo un ardito colpo di mano nella prima zona al di là dei vecchio Piave, una scheggia di granata mi colpiva in pieno, frantumandomi tutto il braccio sinistro.
 Trasportato alla sezione di Sanità, si vide subito la gravità del pericolo e mi operarono felicemente, amputandomi tutto il braccio.
 Ora sono soddisfatto più che mai di aver compiuto il sacro dovere verso la Patria e me ne sento orgoglioso!»

Alla famiglia ed agli zii Cav. Bartolomeo e Dott. Nicola Tucci, giunga l'espressione della più affettuosa nostra simpatia.

All'eroico giovane la gratitudine pel suo grande sacrificio!


Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1916

 

Corrispondenze. Cronaca di Penne


 PENNE 16-11-1916
   Ad iniziativa e a beneficio del locale Comitato di Assistenza Civile, nel prossimo dicembre avrà luogo una grande lotteria di beneficenza per la quale già sono giunti doni cospicui, tra cui sono notevoli: uno splendido servizio in argento per dolce, inviato da S. M. la Regina; un elegante e grazioso servizio da toilette, dell'on. Dott. Domenico Tinozzi; Comm. P. Ventilii di Mosciano S. Angelo L. 100; On. Barone G. De Riseis. L. 50: Cav. R. Zotti, Tragedie di V. Alfieri, raccolti in un volume di elegante edizione; Baronessa Rosarietta Lemme Clerico sei porta tovaglioli in argento. La Tribuna ha mandato cinque abbonamenti semestrali alla “Tribuna Illustrata”, e altrettanti a “Noi e il Mondo” Il Messaggero 2 abbonamenti semestrali; L'Idea Nazionale una statuetta modellata nel celebre disegno di Oppo “Fuoco”. Molti altri doni non meno cospicui sono stati annunziati dal Vescovo, dal Barone Colletti, dalle scuole Professionali, dal Consorzio Agrario, dal Comitato soccorsi urgenti di Napoli, dalla Regina Madre, da S. A. La Duchessa di Aosta.
  Per l'occasione i nostri giovani studenti daranno al Comunale una serata patriottica.

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1915

 Ill.mo sig Direttore,
  Prego la S. V. Ill.ma, affinchè voglia pubblicare sul suo giornale Corriere Abruzzese quanto segue:
  Invio i più fervidi saluti a lei, sig. Direttore, e alla mia famiglia, da questa terra redenta, ove da ben quattro mesi i nostri insuperabili cannoni tuonano contro il nemico.
   SILVI DANTE soldato di Penne. (vedi Il reduce Dante Silvi foto *ASCP* - 1927 )

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1915-1916-1917

   Noi tutti soldati abruzzesi della provincia di Teramo, da questo estremo lembo di terra di Libia, riuniti a convito, brindando alla grandezza della Patria, inviamo ai nostri cari parenti ed agli amici tutti, i più affettuosi saluti ed auguri per il Capo d'anno.
           ROMANI MARIO, da Colledara;
           MARCONI VINCENZO, da Teramo;
           ORSINI ORLANDO, da Colledara;
           DI PASQUALE DOMENICO, da Teramo (Stazione);
           ODOARDI LINDORO, da Alanno;
           DI PIETRO GIUSEPPE, da Penne;
       
    TRABUCCO ANGELO, da Civitaquana;
           D'ANTONIO GENNARO, da Cellino Attanasio;
           DE FELICE GIACOMO, da Pianella;
           CANTANDO CAMILLO, da Rosburgo;
           REGGIMENTO ANDREA, da Forca di Valle;
           DI CARLO LUIGI, da Giulianova.


   Pregola caldamente di volermi inviare i giornali arretrati. Come ricorderà io le scrissi da Tobruk, dandogli l'annuncio del mio rimpatrio. Così dal 17 Giugno non leggo più il Corriere.
           Pregola ancora caldamente di farmi avere le copie del suo giornale che tanto desidero. (R. Ho fatto spedire i numeri che desidera. Saluti.)
           Ossequi vivissimi. Devotissimo
           DI PIETRO GIUSEPPE, soldato.


    Ho ricevuto il suo pregiato giornale. Grazie a lei, sig. Direttore e a tutta la redazione del simpatico Corriere. Mi sono pervenuti tutti gli arretrati, che, per la mia partenza da … non avevo letti.
           Prego di pubblicare i miei saluti alla cara mia famiglia, a tutta la cittadinanza pennese, e ai cari compagni lasciati in … con i quali per tre lunghi anni sono vissuto in dolce amicizia.
           DI PIETRO GIUSEPPE, sol. di Penne.


  Sono costretto a inviare la presente, perché da quindici giorni non ricevo più il suo gradito giornale. Non so capire il motivo dello sperdimento. (R. Ne sono proprio dolente. Do disposizione perché vi sieno spediti gli arretrati non ricevuti. Saluti). Voi non potete arrivare a comprendere il nostro dolore quando ci vediamo privati della lettura del Corriere Abruzzese.
           Mando, dall'incantevole Gorizia strappata da pochi giorni al barbaro nemico, i più fervidi saluti alla mia famiglia, agli amici, ai parenti, assicurandoli della mia perfetta salute. Sono suo
           DI PIETRO GIUSEPPE, soldato, di Penne.
       
    P. S. Quando dovrò pagare il nuovo abbonamento? (R. Mandate una lira e sarete in regola fino al 31-12-1916.)


 Il suo gradito giornale mi giunge con regola. Il mio amico D'Antonio Gennaro non riceve da un mese il giornale.
           Egli ha l'istesso mio indirizzo. (R. D'Antonio non ha notificato il suo nuovo indirizzo e noi abbiamo spedito il giornale secondo il vecchio).
           Prego di mandare il mio preciso indirizzo per mezzo del giornale ai cari compagni lasciati a Tobruk, ai quali penso spesso con affetto. Assicurateli del mio ottimo stato di salute. (R. Ai nostri cari abbonati di Tobruk facciamo noto che l'indirizzo del bravo soldato Di Pietro Giuseppe è il seguente: 98. fanteria, 9. Comp., 48. Divisione.)
           Mando tanti saluti, sig. Direttore, a lei e ai bravi operai della sua officina. (R. Contracambio i saluti anche a nome dei giovani tipografi).
           DI PIETRO GIUSEPPE, soldato, di Penne.


 La prego di voler comunicare ai cari miei amici lasciati in Tobruk il mio nuovo indirizzo: 98 Fanteria, 8. Compagnia, 2. battaglione, Zona di guerra.
           Ad essi auguro con fervido cuore il Buon Capo d'Anno!
           DI PIETRO GIUSEPPE, caporale, di Penne.


 Vi spedii primo semestre d'abbonamento. (R. Ricevemmo.)
           Mando saluti affettuosi ai miei genitori, ai parenti, agli amici, assicurando tutti che godo florida salute.
           DI PIETRO GIUSEPPE, caporale, dì Penne.


 Dopo due anni di mia permanenza in questa zona Carnica senza poter mai rivedere i miei genitori, ebbi tempo dietro la gioia di riabbracciarli per la licenza invernale. Dopo aver passato dei felici giorni nella mia città, l'ho dovuta abbandonare per ritornare qui nei sacri confini della Patria.
 In Penne una sola cosa mi rattristava l'animo: il vedere i molti imboscati! E dire che in maggioranza essi furono proprio quelli che gridarono: Guerra, guerra! Ed oggi? Oggi si nascondano vigliaccamente per non venire qui a difendere la Patria! (N.d.R. Anche qui in Teramo vanno in giro simili figuri! Essi avrebbero dovuto partire volontarii, appena dichiarata la guerra! Panciaficisti!)
 Siamo tutti figli d'Italia ? Ebbene il dovere di difenderla tutti dobbiamo sentire. Gl'imboscati pennesi sono rimasti a digerire i maccheroni!
 Salute e fortuna a chi oggi combatte per la nostra cara Patria! (La Redazione si associa di cuore al saluto ed all'augurio).
 Viva i combattenti! Abbasso gl'imboscati!
 DI PIETRO GIUSEPPE, caporale, di Penne.


 Cosa fanno gl'imboscati pennesi?.. Certo se la godono lungo il viale di S. Francesco leggendo tranquillamente i giornali. Sono valorosi molto questi imboscati pennesi! Gridano ancora «Viva la guerra!» ? Eh, già: essi combattono nell'interno! Sarei desideroso di averli al fianco!.. Fra essi sono i più accaniti interventisti specie un tal … che nei giorni del radioso maggio girava con la bandiera gridando: guerra, guerra.
 Noi qui chiamiamo gl'imboscati vigliacchi e traditori!
 Invio saluti ed augurii ai cari commilitoni che sulle dure ed aspre trincee difendono i diritti d'Italia!
 DI PIETRO GIUSEPPE, caporale, di Penne.


   Dal fronte mando tanti saluti al Direttore del Corriere, al quale faccio sapere che con molto piacere ho letto nel suo giornale, qui tanto rinomato, l'articolo contro gl'imboscati Pennesi. Mando a lui ringraziamenti di tutto cuore! (R. Si! Noi grideremo sempre contro la piaga degli imboscati, dannoso esempio di fiacco amor patrio e di viltà!)
    DI PIETRO GIUSEPPE, caporale, di Penne.


 Pregovi di comunicare nel nostro pregiato e rinomato giornale il mio nuovo indirizzo ai cari comprovinciali. Essi sono tutti abbonati al “Corriere”, tra questi è il mio caro amico Romani Mario, che fa sempre propaganda per poter accrescere in Libia il numero di abbonati al “Corriere”. Io sono stato in Libia ben 35 mesi. Ecco il mio nuovo indirizzo: 46. Regg. di Marcia, 5. Compagnia, 3. Battaglione.
 Invio i più caldi saluti a tutti i cari amici, e li assicuro che sto bene.
 DI PIETRO GIUSEPPE, caporale, di Penne.


   Prego comunicare il mio nuovo indirizzo agli amici lasciati in Libia, assicurandoli dell'ottimo stato di mia salute.
           Ossequi e baci ai miei cari genitori, alla cara fidanzata, agli amati parenti.
           DI PIETRO GIUSEPPE, caporale 46. Regg. di Marcia, 3. Battaglione Genova, Zona di guerra.

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1915-1917


 Saluti alla Redazione del “Corriere” come pure ai miei genitori, ai parenti, ai conoscenti, assicurando tutti della mia buona salute. Con la speranza d'una prossima pace vi stringo la mano.
 PATELLI GIUSEPPE, soldato, di Penne.


 Nella gioia di esserci ora dopo tanto tempo rincontrati, mandiamo saluti cari alle nostre famiglie.
 Assicuriamo che la nostra salute è ottima.
 DI CARLO LUIGI, sergente
 DELLA VALLE FILIPPO, soldato
 PATELLI GIUSEPPE, soldato, tutti di Penne.


   Il giornale arriva regolarmente. Mando saluti al Direttore e a tutta la redazione del Corriere.
           Ossequio con cuore affettuoso la mia famiglia, i parenti, gli amici.
           Un saluto speciale al dott. Raffaele Verrotti.
           PATELLI GIUSEPPE, soldato, di Penne.


   Mi sento in dovere d'inviarle i più sentiti ringraziamenti per il giornale oggi pervenutomi e che spero di poter sempre ricevere regolarmente in avvenire. A lei ed alla amministrazione invio il mio saluto cordiale. Sto bene.
           PATELLI GIUSEPPE, soldato, di Penne.

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1916

   Dalla Libia Italiana, i figli del forte e gentile Abruzzo, residenti a Tagiura, inviano per mezzo del Corriere gli auguri del Capodanno alle madri, alle spose ed ai loro più cari!
           RICCI FILIPPO, caporale M. di Corropoli.
           CROGNALE MICHELE, caporale di Piano Vomano.
           POMPILI BIAGIO, soldato di Controguerra.
           CATOCCHIA BIAGIO, soldato di Corropoli.
           DI LUIGI ALFONSO, soldato di Valle S. Giovanni.
           PACINELLI GIACOMO, soldato di Battaglia.
           MELONE GIUSEPPE, soldato di Penne.
           
SPERANDIO DOMENICO, soldato di Aquila.
           CALISTRA LUIGI, soldato di Loreto Aprutino.
           DI FRANCESCO VITTORIO, sold. di Cornacchiano.
           CIARAMMELLANO NICOLA, sold. di Castellamare A.
           RUSCITTI ERCOLINO, soldato di Castiglione M. R.
           FRANCIOTTI ANTONIO, soldato di Castellamare A.
           SACCO MASSIMO, soldato di Penne.
           DEUCENIO NAZZARENO, soldato di Casa Greca.

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1916

    Slamo soldati abruzzesi di un reggimento di fanteria.
           Prima di cominciare un'azione per cui siamo prontissimi, inviamo saluti ad amici e parenti. Speriamo di poter bene riuscire nell'impresa. Buon Natale!
           CAPACCHIONE ACHILLE soldato di Elice.
           DI BERARDINIS FERDINANDO soldato, di Bellante.
           CANZIO GIOVANNI, soldato, di Teramo.
           DELLE MONACHE GIUSEPPE, soldato, di Penne,
           
e tanti altri soldati della nostra provincia.

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1916

    Noi soldati abruzzesi preghiamo il sig. Direttore di far sapere a mezzo del suo diffuso giornale, alle nostre famiglie, alle fidanzate, ai parenti ed agli amici tutti che godiamo ottima salute.
           La dichiarazione di guerra dell'Italia alla Germania e della Romania all'Austria ci empie di gioia il cuore perché in questo modo si potrà avere una vittoria più strepitosa sull'infame nemico e un presto nostro ritorno fra le braccia dei nostri cari che ci aspettano ansiosi.
           Non abbiamo parole, sig. Direttore, per ringraziare della tanta sua Gentilezza.
           Ci firmiamo.
           PILONE DECIO, caporale, di Penne.           
          
 ARCANGELIS DOMENICANTONIO soldato, di Fano A.
           CIOSCHI LUIGI, soldato, di Teramo.
           DI PIETRO GAETANO, soldato, di Teramo.
           DE FABRITIIS GUIDO, soldato, di Teramo.
           D'ADDAZIO NICOLA, soldato, di Penne.

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1916

     Quanto prima spedirò vaglia pel nuovo semestre. Tre mesi or sono, nel cambiare fronte, mi salutai con l'amico Filippini Romeo da Atri, fin d'allora non ebbi più sue notizie. (R. Eccovi l'indirizzo del vostro amico F. R. soldato 155. Regg. Fanteria - IV. Compagnia. Grazie dei saluti che contracambio.)
           Pregovi di volere inserire per mezzo del vostro pregiato giornale i miei saluti all'amico caro, augurandogli una buona salute e un buon arrivederci presto.
           Ringraziandovi anticipatamente vi mando auguri e saluti.
           AMBROSINI VINCENZO, automobilista, di Penne.


   Per mezzo del suo diffuso Corriere vorrà partecipare i più caldi saluti ad amici, parenti, fidanzate.
           BRUNO AMILCARE, soldato di Amandola.
           AMBROSINI VINCENZO, soldato, di Penne.

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1916

     A mezzo del suo diffuso e pregiato giornale inviamo alle nostre fidanzate, il saluto di commiato, facendo loro sapere che domani partiamo... per dove la Patria ci chiama.
           TRASOLETTI PASQUALE, soldato di Loreto Apr.;
           
ARTURO DI CESARE, soldato, di Collecorvino;
           ANTONIO FERRAMOSCA, soldato, di Penne;
          
 MORELLI ZOPITO, soldato, di Loreto Apr.;
           SQUARTECCHIA GABRIELE, soldato, di Penne;
           
PIERFELICE GABRIELE, soldato, di Collecorvino;
           PILONE DECIO, soldato, di Penne;
        
   ACCONCIAMESSA ZOPITO, soldato, di Loreto Apr.;
           DI NORSCIA ZOPITO, soldato, di Penne;
           
DI MARCO ZOPITO, soldato di Loreto Apr.
           ATTILIO MARCHESE, soldato, di Penne.

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1916

     Da queste alte vette del Trentino, dove da più mesi combattiamo l'usurpatore di nostre terre alto terremo sempre il nome del nostro caro Abruzzo e sperando di ritornare presto alle nostre famiglie, gli inviamo il nostro saluto affettuoso e l'augurio per l'anno novello. Augurando anche a lei, sig. Direttore, buone feste ci sottoscriviamo:
           DI LEONARDO ALFREDO, di Teramo;
           DI ATTANASIO BERARDO, di Teramo;
           CRUCIANO ALFREDO, di Teramo;
           VALLONE GIUSEPPE, di Teramo;
           FRATELLI DI TEODORO, di Ripattoni;
           SANTINI ANTONIO, di Ripattoni.
           PELO LUIGI, di Cologna;
           NEPA LUIGI, di S. Omero;
           POLLASTRI VINCENZO, di Penne;
          
 OLIVIERI CASIMIRO, di Canzano;
           CALISTI DOMENICO, di Villa Ripa;
           SISTILLI ANTONIO, di Cologna:
           MOSCHELLA AQUILINO, di Montorio al Vomano;
           GIAMPALMI DONATO, di S. Atto;
           LUPO RICCARDO, di Giulianova;
           TARASCHI FERDINANDO, di S. Atto. Tutti Finanzieri.

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1915

     Noi tutti Abruzzesi dall'Isonzo, ove ci troviamo a combattere per l'onore e la grandezza della cara Patria, preghiamo il Direttore del Corriere di dare i nostri saluti agli amici, ai parenti, ai nostri genitori e alle nostre fidanzate, assicurandoli che tutti qui godiamo una florida salute, e che con vero orgoglio compiamo il nostro sacro dovere!
           PASQUALINO BIZZARRI, trombettiere, di Morro d'Oro;
           SCIAMANNA NAZZARENO, dì Faraone;
           DI MICHELE SERAFINO, di Cermignano;
           INNAMORATI MENOTTI, di Castellamare Adr.;
           CIPOLLONI GIOVANNI, di Collatterato;
           NATALI ANGELO, di Controguerra ;
           GARGANO DONATO, di Penne
(deceduto il 2 novembre 1916 sul monte Pecinka - Slovenia), per ferite riportate in combattimento - schegge di granata);
           
NORSCIO FRANCESCO, di Pianella, tutti bersaglieri.

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1915

     Noi sottoscritti soldati vogliamo far sapere che da cinque mesi ci troviamo in trincea, nei più alti monti del trentino.
           Di qui mandiamo i più cordiali saluti ai nostri cari genitori, ai parenti, ai nostri amici e mandiamo tanti saluti cari alle nostre spose e fidanzate.
           Saluti anche a lei, signor direttore, e saluti a tutti i cittadini di Città di Penne, e poi a quelli di Cellino Attanasio.
           Siamo
           CASTAGNA ROCCO di Cellino Attanasio;
           CARINO BENEDETTO di Penne

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1915

     I sottoscritti alpini abruzzesi dalle terre irredenti ed in attesa di una breve licenza, dopo che si trovano al fronte fin dal 14 maggio per la grandezza ed il rispetto d'Italia, mandano ai loro cari, parenti ed amici il loro cordiale saluto.
           Sergente DE LUCA LUIGI, da Pietracamela.
           Sold.: RODOMONTE MARCO, da Teramo.
           LATTANZI FAUSTO, da Teramo,
           BONADUCE AMEDEO, da Teramo,
           MILLEFOGLIE COSTANTINI, da Cermignano,
           ANDREONI GIOVANNI, da Cermignano,
           GIACINTO QUINTILIANO, da Cermignano,
           DE DOMINICIS PASQUALE, da Basciano,
           TROIA LUIGI, da Fano Adriano,
           PALMERINI CARLO, da Fano Adriano,
           MAZZILLI GIACOBBE, da Alvi,
           CROCE SABATINO, da Montorio al Vomano,
           PATELLI ENRICO, da Azzinano,
           MAGAZZENI COSTANTINO, da Ornano,
           DEL GRANDE MICHELE, da Isola del Gran Sasso,
           DI MASSIMO GABRIELE, da Cerqueto,
           DI BERARDINO GIUSEPPE, da Fano a Corno,
           GRANDE GAETANO, da Penne,
           
ROTINI GIUSEPPE, da Corropoli,
           CASALENA GELORMINO, da Nereto,
           RAPINI LUIGI, da Collecorvino,
           SACCHINI ANGELO, da Giulianova,
           SANTOMO ALFONSO, da Giulianova,
           MASTRILLI FLAVIANO, da Giulianova,
           Caporale FALCONE ANTONIO, da Catignano.

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1918

     Da parecchi paesi della Provincia ci sono giunte cronache di giubilo per la liberazione di Trento e di Trieste. Diamo, in sintesi, le corrispondenze:
           
           Castellamare Adr.
           Una imponente dimostrazione il giorno 3 percorse le vie della città, festante, acclamante. Si portò poi a Pescara, ove aumentò di numero, e la banda militare si pose in testa al corteo che girò tutta la cittadina.
           Il sig. D'Angelantonio Giuseppe, corrispondente di più quotidiani, improvvisò un patriottico discorso, che fu molto applaudito.
           
           Penne
         
  Molto entusiasmo. La città completamente imbandierata. Un numeroso corteo percorse le vie. In Penne si sente più vivo che altrove la grandezza dell'ora, perchè ha dato i suoi martiri per la libertà e per l'Italia una. Chi non ricorda i martiri del 1837?
           
        
   Civitella del T.
           Il grandioso successo delle nostre armi - l'occupazione di Trento e lo sbarco a Trieste - sono stati festeggiati con grande entusiasmo. Manifesti, corteo, discorsi, telegrammi esprimenti l'esultanza per gli avvenimenti con cui l'Italia esce vittoriosa dalla guerra, e l'ammirazione e la gratitudine verso l'Esercito e l'Armata.
           
           S. Egidio alla V.
           L'egregio Ercole Arduini, da S. Egidio alla Vibrata, si affrettava a telegrafarci: «Questo popolo, vibrante di entusiasmo, festeggia la nuova gloria della nostra cara Italia.»
           
           Loreto Aprutino
           La notizia del raggiungimento degli ideali nazionali ha provocato nella cittadina esplosione caldissima di entusiasmo e di gioia. Gli ufficii pubblici e centinaia di case sono imbandierate.

  LE FONTI: *ASCP* = Archivio Storico Comune di Penne


Il Messaggero del 15 novembre 1917

                                I PROFUGHI A PENNE

Dopo che la disfatta di Caporetto del 24 ottobre 1917 riportò il Regio EsercitoElenco dei profughi morti a Penne Italiano di qua dal fiume Piave, alcune centinaia di migliaia di vecchi, donne e bambini scapparono dalle zone veneto-friulane invase dai soldati austro-ungarici. Il Governo italiano si fece carico di questi civili inermi promuovendo un piano di trasferimento verso altre regioni. Anche a Penne venne assegnata una quota di profughi (oltre un centinaio?). Nella circostanza il corrispondente locale de Il Messaggero di Roma, sull'edizione del 15 novembre 1917, pubblica la cronaca dell'evento.
Alcune famiglie trentine, all’inizio della Guerra, si erano già trasferite a Penne. Ma non tutti i profughi riuscirono a rientrare nelle Terre redenti: dal 1916 al 1919, ventiquattro di loro, purtroppo,  morirono a Penne e vennero sepolti nel locale cimitero.
Una buona parte degli sfollati venne ospitata nel convento di Colleromano.

Foglio matricolare

 
Franco Gelsumino, nato a Penne nel 1893, era il mio nonno Francuccio. Ha fatto la Grande Guerra nel corpo degli alpini e riuscì a tornare a casa vivo, seppur diverse volte ferito. Insignito Cavaliere di Vittorio Veneto.(guarda Il nonno Francuccio foto)
Suo fratello bersagliere, il mio prozio Giuseppe, invece, cadde sul monte Majo il 30 agosto 1918, a causa delle ferite riportate in combattimento.

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