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Il video della presentazione del libro da parte del Sindaco di Penne Prof. Rocco D'Alfonso - Penne, 4 novembre 2014

 

 

 

GUARDA il video del Convegno "Prima Guerra Mondiale: uomini e donne insieme per ricordare, condividere, cambiare" - Penne, 26 novembre 2014

 
     
 

PUNTUALIZZAZIONE:

L’unica guerra che mi trova d’accordo e che riesco a concepire è quella metaforicamente dichiarata alla povertà.
Un conflitto armato, grande o piccolo, lampo o di logoramento, etnico o religioso, scaturisce sempre dalla dura realtà dell’interesse economico. Per la decisione di pochi che mirano ai propri tornaconti, si combattono guerre volte a commettere carneficine per il controllo di risorse naturali o per la risoluzione di dispute territoriali e commerciali.                                           
                                                                                                            L'Autore

PRESENTAZIONE

E' trascorso un secolo dall'attentato di Sarajevo che fu l'evento che fece da miccia allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

L'Italia, dopo dieci mesi dall'inizio delle ostilità in Europa, entrò, il 24 maggio 1915, nella Grande Guerra.

L'Abruzzo contribuì alle operazioni belliche con 23.000 combattenti morti, 5.000 mutilati ed invalidi, 16 medaglie d'Oro, 2.500 decorati al valore.

La Città di Penne diede alla Patria 181 Caduti, di cui 111 morirono principalmente a causa di ferite riportate in combattimento, i restanti per malattia o altro, ricordati dal monumento eretto nel Parco della Rimembranza. Dai nominativi ivi elencati, fra i quali primeggiano quelli di sette caduti insigniti di medaglia d'argento al valor militare e due con quella di bronzo, è iniziata una ricerca di informazioni qualificate che ha permesso, se non di dare un volto a tutti, di ricostruirne almeno le generalità complete, con l'aggiunta di particolari e documenti (luogo di origine, data di nascita, luogo e causa di morte, eventuali decorazioni, reparto di appartenenza e grado).

L'inaugurazione del Monumento si celebrò il 1° luglio 1934 alla presenza di autorità civili, religiose e militari della provincia (leggi La cronaca dell'evento (dal quotidiano 'LA TRIBUNA' di Roma) la cronaca dell'evento in un articolo pubblicato dal quotidiano 'LA TRIBUNA' di Roma;- Archivio personale Ferdinando Bigi - leggi La cronaca dell'evento (dal quotidiano 'IL MESSAGGERO' di Roma) "IL MESSAGGERO" del giorno 5 luglio 1934).

Madrina dell'evento fu la baronessa donna Mariannina Acerbo (vedi La baronessa Acerbo all'ombra dell'ombrello sostenuto da Renato Bigi foto), madre della medaglia d'oro Tito. (vedi minuta invito spedito alla Baronessa Acerbo documento *ASCP*)

Esecutore del progetto fu il professor Renato Bigi, allora direttore della locale Scuola d'Arte (la Scuola d'Arte realizzò anche le cancellate in ferro e la lampada in anticorodal che venne installata, all'ultimo momento, la notte precedente dal muratore Rosario Sacripante). Altro progetto elaborato nel 1931 dall'architetto pennese Raffaele de Vico(vedi Promemoria dell'architetto De Vico documento *ASCP*)non venne più preso in considerazione.

L'opera fu costruita dalla ditta fratelli Costanzo di Pescara.

Questa pubblicazione, oltre a tenere viva la memoria dei Caduti, vuole, per l'affermazione degli ideali di pace, essere una piccola fonte d'insegnamento per le nuove generazioni.

 
  Penne: Monumento ai Caduti

 

 

 
Penne, 1° luglio 1934 - Inaugurazione del Monumento col discorso celebrativo tenuto dal Podestà Luigi Coletti. Sotto l'ombrello sorretto da Renato Bigi, Direttore del Regio Istituto d'Arte, la baronessa Mariannina Acerbo(sullo sfondo il vecchio ospedale civile San Massimo).
 
  Penne: Monumento ai caduti

 

 

 
Penne, 1° luglio 1934 - Inaugurazione del Monumento col discorso celebrativo tenuto dal Podestà Luigi Coletti (di spalle). Sotto l'ombrello la baronessa Mariannina Acerbo (a destra). Sullo sfondo il versante medio-orientale del Gran Sasso. Tra i pini l'attuale via F.F.Falco.
 
  Penne: Monumento ai caduti  
  Il discorso tenuto da Vincenzo D'Alfonso, allora presidente della sezione Mutilati di Guerra  
 
Poesia composta in quella occasione dal medico-poeta Gaetano D'Aristotile     lu munumente a li pinnisi morte 'n guerre

I discorsi pronunciati da Nicola De Leone e da Raffaele Verrotti nel Teatro Comunale di Penne, nella Serata di Beneficenza promossa dal ComitatoDiscorsi dell'Assistenza Civile l'11 Settembre 1915.

 

I DECORATI ALLA MEMORIA:

Medaglia d'Argento MAGGIORE DI ORESTE ANTONIO - Decorato di Medaglia d’Argento al V. M., marito di Grottola Nicolina - Maggiore 9° reggimento fanteria, brigata "Regina", nato il 10 luglio 1867 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 24 agosto 1916 a Genova per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1916

  Trasmetto il presente abbonamento al Corriere a datare dal 1. aprile u. s. con preghiera di volermi spedire i numeri arretrati.
           Sentiti ringraziamenti e saluti.
           Dev.mo
           DI ORESTE ANTONIO, maggiore, di Penne.


Il maggiore Di Oreste
  Più volte abbiamo parlato del maggiore di Oreste, di Penne, il valoroso ufficiale che fu gravemente ferito in uno scontro in cui dimostrò tanto ardimento da meritarsi la medaglia al valore. Ora leggiamo sul Secolo XIX che nella visita fatta all'Ospedale Garibaldi l'on. Barzilai si trattenne lungamente a parlare col maggiore Di Oreste a cui fece i più caldi augurii.


ANTONIO DI ORESTE 
Maggiore Di Oreste  Ci felicitammo in uno dei passati numeri col capitano Antonio Di Oreste per l'ottenuta medaglia d'argento al valore militare. Piace ora riportare dall'ultimo fascicolo del Giornale Militare Ufficiale la motivazione della detta concessione:
  «Ricevuto l'ordine di uscire dal trinceramento, ove era appostato con la compagnia, e di recarsi ad occupare una posizione avanzata, condusse il reparto con rapidissima mossa, annientando la resistenza del nemico. Investito dal fuoco di mitragliatrici, e ferito gravemente, continuò a spingere avanti i suoi dipendenti finché dovette essere trasportato al posto di medicazione. Monte San Michele 18 luglio 1915.»
 Il secolo XIX di Genova, dando l'annuncio della onorificenza, scrive:
  «Al distintissimo e valoroso ufficiale, che trovasi da parecchi mesi ricoverato nello Spedale Succursale di riserva G. Garibaldi della nostra città, e che mercé le affettuose e sapienti cure del maggiore Direttore prof. Lusena è ormai in via guarigione, inviamo i nostri rallegramenti vivissimi, con l'augurio più caldo e più sentito di un pronto e completo ristabilimento che lo ridoni sempre vegeto e sano ai suoi tre adorati bambini ed alla consorte lontani, nonché alla Patria per la quale ha saputo tanto fortemente soffrire».
 Al valoroso ufficiale, che ora è maggiore per merito di guerra, una calorosa stretta di mano.


Quelli che non muoiono. Antonio Di Oreste

 Maggiore Antonio Di Oreste Se il lavoro assiduo e incessante per la compilazione del giornale ci ha fatto tardare ad adempiere al dovere di spargere di fiori la tomba che rinserra le spoglie del maggiore ANTONIO DI ORESTE, comprovinciale amato che seppe crearsi ragguardevole posizione nella milizia e nella società, non dimenticammo mai di dover ricordare su questo foglio le virtù dell'Estinto.
 Lo seguimmo in vita, prevedendo per lui il maggiore avvenire; lo onoriamo in morte, come nella diletta sua patria, Penne, a gara i cittadini han reso gli estremi omaggi alla salma dell'eroe.
 Antonio di Oreste è morto per fare l'Italia più grande, più libera, più potente.
 Prese parte a molti fatti d'arme, e il 18 luglio 1915, nel monte S. Michele, fu ferito gravemente, e per essa ferita ottenne dal governo del Re la medaglia d'argento. 
 Stette tra vita e morte per molto tempo, per dei mesi.
 Quando sembrò che entrasse in convalescenza, fu inviato all'ospedale di riserva G. Garibaldi, in Genova, ove le cure assidue del direttore maggiore Lusena fecero sperare in una guarigione sicura e sollecita.
 Nella prima quindicina del passato maggio essendosi recato a Genova il Ministro Barzilai volle visitare l'ospedale. Avvicinatosi al lettino, ove giaceva il maggiore Di Oreste, salutò con vive parole d'augurio il ferito e s'intrattenne lungamente a parlare con lui!
 Passò dell'altro tempo ancora, ma la sperata guarigione non venne, anzi le condizioni generali dell'ammalato aggravaronsi, finché due settimane dietro egli si spense tra il dolore sincero di quanti in Genova avevano preso ad amarlo.
 Riposi in pace il nostro eroe nella terra che lo vide nascere e che vibrante di speranza, ne seguiva l'ascensione nella carriera delle armi!(vedi La Domenica del Corriere del 2 luglio 1916 documento)

Questi cimeli del Maggiore Di Oreste sono stati donati al Comune di Penne dalla nipote Antonetta Clemente e sono stati esposti presso la Sala della Memoria della sede del locale Gruppo A.N.A.(Associazione Nazionale Alpini).
  Medaglia Medaglia Medaglia Inaugurazione esposizione sede Gruppo A.N.A. - Penne

  Diploma ricordo Grande Guerra Diploma alla Memoria Diploma Medaglia gratitudine Esposizione sede Gruppo A.N.A. - Penne
 

Medaglia d'Argento TEN. FERRI CAMILLO di Antonio e Scordella Massimina, marito di Meletti Bice - Decorato di medaglia d’Argento al V. M. – Tenente 122° reggimento fanteria, nato il 3 febbraio 1883 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 3 agosto 1915 nell’ospedaletto da campo n. 69 - Turriaco (Go) - per ferite riportate in combattimento.(vedi foto della tomba di Camillo Ferri a Redipuglia foto della tomba 15125 nel Sacrario di Redipuglia) (vedi Documento documento)

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1915

FERRI CAMILLO

Ferri CamilloI pennesi alla guerra*

I morti: Michele Camplese, Eduardo De Leone, Camillo Ferri.
           
  Quasi non si sapeva che fosse la patria: la guerra ce l'ha insegnato o ricordato. E tre nomi di cittadini pennesi, morti sulle terre tanto e invano contese al buon dritto d'Italia, ci hanno accresciuto via via il senso del dolore e quello del dovere. É caduto prima un giovine del contado: MICHELE CAMPLESE, e poi, successivamente, EDUARDO DE LEONE e CAMILLO FERRI. La morte di questo à commosso di più l'animo di tutti, perché l'estinto ha lasciato anche due teneri figliuoletti. S'è così elevato, col concetto di sacrifizio, quello di patria: non perché non sapessimo quanti casi somiglianti e più gravi produce la guerra, ma perché il caso che riguarda persone care per unità di paese natio, per relazione affettuosa, commuove di più e ridà la fisionomia tragica della guerra a chi l'avesse per un momento obliata, e ridesta in tutta la sua potenza quella della patria.
  Il concetto di essa vedo ogni giorno farsi più forte e vivo nell'animo dei giovani pennesi, che hanno combattuto or l'una or l'altra battaglia e ad altre si preparano. Nessun segno di rettorica nelle loro parole; ma una calma fiduciosa, un entusiasmo altero, una speranza immancabile. E fan meraviglia: giovani buoni, di mediocrissimo sapere, di affetti gentili, intesi a pietà, non li avremmo tutti creduti abili a sostenere così aspre fatiche, forti nel riguardare con tanta serenità di animo l'avvenire; il che è quanto dire: conoscere ed apprezzare la vita.
 Se ora ci si manifestano diversi; se una ferita d'un loro compagno, se la morte di un loro concittadino li esalta o li esaspera, sino a farne degli uomini d'un sol volere, degli animi vindici, gli è che la guerra, il dovere della guerra, ha foggiato gli uomini nuovi.
  Leggo la cartolina scritta dal caro giovine Marino Piersante e da altri a un mio fratello: «Dai gloriosi campi delle sacre battaglie italiane un gruppo di artiglieri da montagna abruzzesi, mentre si avanzano con l'ebbrezza della vittoria, mandano i più calorosi saluti a lei e a tutti del Comitato per l'assistenza civile».
  Trascrivo, rettificandone solo la forma, alcuni periodi di una lettera dell'operaio Alberto Ruggieri alla madre: «Mamma cara, non impensierirti... al contrario, nel tuo cuore deve regnare la più bella e più nobile gioia perché puoi vantarti, diciamo così con parola dialettale, che hai due giovani forti e coraggiosi i quali, daranno, se è possibile, la vita per la nuova Italia, che per noi ora domina la madre, anzi per ogni italiano...»
  La mamma, nel sentir leggere la lettera, aggiungeva, con le lagrime agli occhi: «Mio figlio ha frequentato la seconda elementare!»
  Come non sentirsi commossi da queste manifestazioni di patriottismo? Come dubitare di una elevazione di spiriti prodotta dalla guerra? Tuttavia, non esageriamo: le nostre madri, in generale, non comprendono la necessità della nostra guerra e che sia la patria. Ma quando lo stesso figliuolo, dopo le fatiche e l'aspro cimento, scrive alla propria mamma: «Noi ora non pensiamo ad altro che ai giuochi e al passatempi; noi siamo inconsci del dolore», è come le dicesse: «Io amo te, ma il mio più grande amore antico e nuovo è la patria». C'è nell'espressione un insieme di affetti inespressi, di rassegnazione, di coraggio, di disprezzo della vita immolata al dovere, di sentimenti segreti, che la mamma intuisce e che benedice, piangendo.
  Si possono cogliere, in queste lettere, momenti psicologici diversi, tra quelle che annunziano prossimo un combattimento e quelle che accennano ad una vittoria conseguita con assalti alla baionetta: non mai contrari: e, in fondo, ogni parola, particolarmente rivolta alle madri, è di coraggio, di entusiasmo, di fede.
  Qualche lettore ricorda l'episodio di sovrana gentilezza della Regina Elena in un ospedale di Bologna, a pro di un soldato orribilmente ferito in una guancia. Riguarda un mio compaesano: GIUSEPPE VALERIARI; il quale ha scritto alla madre: «...Non piangere: è stato il mio destino...» Destino sopportato per la patria, con rara fortezza d'animo. «Non piangere»: è come dire: «E se non piangi, di che pianger suoli?»
  Ma sono lagrime buone, che accrescono in tutti il desiderio di vincere presto, sino all'ultimo, la nostra santa guerra e di dare aiuto alle famiglie povere dei combattenti e dei feriti; in vero, ci sentiremmo indegni del nome di uomo e infelici, se, pensando a ciò che essi soffrono per noi, - s'è aggiunto agli altri gravi disagi il freddo intenso - non facessimo di più per loro.
   Altre lagrime, ricordo, ha fatto versare un soldato di qui: il contadino FRANCO GAMBAROTTA, a cui, in Cividale, così prossima alle terre sospirate, è stata amputata una gamba, già forata da una palla nemica. Ebbene, egli ne ha informato la madre con queste parole, che indicano un'invidiabile forza d'animo e mostrano il riso beffardo del figliuolo contro il destino: «Me ne duole, perché non potrò ballare come l'anno scorso, che ballai tanto, di questi giorni...»
  Tali esempi si potrebbero moltiplicare senza fine, insieme a quelli di bontà, di paternità non umana e nazionale soltanto, ma regionale, compaesana; di cui danno prova anche i nostri soldati abruzzesi. Sono raccolti in questa e quella parte della zona di guerra, e nelle ore di riposo, turbato dal rombo dei cannoni, dallo scoppio delle granate, si narrano le proprie vicende, accennano alle loro speranze, parlano delle loro famiglie, di cui sospirano le lettere, come il conforto che loro possa esser dato nella lontananza.
  Di questi sensi gentili sono riboccanti le loro lettere alle famiglie e ad amici comuni; queste ultime non meno gradite e confortatrici delle altre, perché vi si manifesta un sentimento di solidarietà affettuosa, accresciuta dalla comunanza di vita e degli intenti: soprattutto ne godono le madri, che si ritengono sorelle nell'amore e nel sacrifizio.
  In queste lettere un fatto domina sugli altri: l'odio, la ribellione, che gli animi di chi le scrive sentono per gli atti proditorii, onde i nostri nemici son capaci. Il contadino Giovanni Aquilini se ne mostra, nelle lettere, sdegnato sino alle vendette più atroci. La quale volontà di vendette mi ricorda un caso avvenuto qui, di fresco. L'operaio CARMINE LA FRATTA uno dei richiamati della classe 1877, passava per una strada lungo la quale sedevano donne e fanciulle; e una di loro, sapendo ch'era stato richiamato a militare, disse in modo che poteva essere udita: «povero tinaro, deve tornare a fare il soldato....»
  E lui, piantandosi in mezzo alla strada, con voce alta e minacciosa: «Povero me? povero gli austriaci! con queste mani ne debbo fare una trinciata....» ed è partito, ha lasciato la moglie e due dei figlioletti senza versare una lagrima.
  Non rivedranno più i loro cari i giovani da noi compianti: EDMONDO DE LEONE, sottotenente, e CAMILLO FERRI, tenente: due anime buone. Il bravo Edmondo, primo di tre fratelli ufficiali nell'esercito, aveva cominciato, dottore in scienze sociali, la sua nobile vita di studioso insegnando per breve tempo in questa Scuola tecnica; poi, sentendosi forti le penne a più alti voli, fece il concorso di Ragioniere presso il “Credito Italiano” è riuscì con ottimo risultato, avendo prima per sede Napoli indi, ultimamente, Milano. La mamma poteva essere orgogliosa così di lui come degli altri figliuoli: ora, abbrunata, ripensa nella sua muta stanza, il suo dolore e il suo tributo di devozione alla patria.
  CAMILLO FERRI, giovine di sensi delicati, perito-agronomo pregiato, volgeva le sue cure a pro della cara famigliuola crescente e insieme della città, che lo volle, nelle ultime elezioni amministrative, consigliere e poi, per mezzo del Consiglio stesso, assessore comunale. Entrambi, di bella dirittura d'animo: l'uno di gentile altera giovialità l'altro sereno e pensoso insieme; ascoltarono l'appello della patria e fecero, con animo invitto, il loro dovere. Onore a questi prodi! Giusto omaggio fece ad essi la cittadinanza nella passata settimana, ché l'omaggio reso alla loro memoria dal sindaco, dall'Assessore Alfredo Zoccolante, dal consigliere Ottavio D'Angelosante, con parole di commossa simpatia verso il loro compagno di lavoro, e verso il caro giovine EDMONDO DE LEONE fu omaggio reso dalla cittadinanza.
  Del quale tributo di affetto siano eco, in questo giornale, le mie povere note, la cui sola, vera bellezza è qui: nei pensieri che suscitano queste parole «Morti per la patria!» e nella lode, che esse, da ogni ricordanza della loro vita, raccolgono e, come raggi di fede, riflettono fra di noi.
           Giovanni De Caesaris
           
           Nati nell'ossa nostre, ferite, figliuoli, ferite sopra l'eterno barbaro!
           Da' nevai che di sangue tingemmo crosciate, macigni, valanghe, stritolatelo!

foto di gruppo

 

 

 

Foto di gruppo nell'Ospedale da campo n. 69 di prima linea.

Sono ritratti nella foto ufficiali medici, più portantini, infermieri e il cappellano Militare dell’Ospedale da campo.

La foto è stata scattata il 4 agosto 1915, esattamente il giorno successivo al decesso del Tenente Ferri.

Sono sicuramente costoro che si sono occupati di lui fino alla fine.

Medaglia d'Argento S. TEN. DE LEONE EDMONDO di Francesco Paolo e Mancini Clotilde – Ragioniere - Decorato di medaglia d’Argento al V. M. – Sottotenente 123° reggimento fanteria, 1a compagnia, nato il 28 dicembre 1890 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 5 agosto 1915 a Castelnuovo del Carso per ferite riportate in combattimento. Sepolto nel cimitero di Castelnuovo di Sagrado (Tn). Spoglie traslate nel Sacrario di Redipuglia - tomba 11949. (vedi Decorati di guerra Decorati di Guerra Documento documenti *ASCP*)

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1915

DE LEONE EDMONDO

Leggi nota I pennesi alla guerra* riferimento in calce al Ten. Ferri Camillo.


De LeoneDe Leone Edmondo
          
 Nell'ottavo elenco di ricompense al valore militare ai morti in combattimento o in seguito a ferite nella campagna di guerra 1915-1916 vediamo che con decreto luogotenenziale del 30 aprile testé scorso è stata decretata la medaglia d'argento al sottotenente di complemento De Leone Edmondo di Penne.
           Riproduciamo le motivazioni:
           DE LEONE Edmondo, da Penne (Teramo), sottotenente complemento reggimento fanteria. — Alla testa del battaglione, del quale aveva assunto il comando sotto violentissimo fuoco di fucileria nemica, moveva all'assalto di una trincea, trovandovi gloriosa morte. — Monte Sei Busi, 5 agosto 1915.

Medaglia d'Argento S.TEN. PATELLI ARNALDO di Angelo ed Arcaino Carmela – studente - Decorato di medaglia d’Argento al V. M. – Sottotenente 251° reggimento fanteria, brigata "Massa Carrara", 1a compagnia, nato il 12 aprile 1898 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 17 settembre 1918 a Cà Tasson-Monte Grappa (quota 1443) per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

 Patelli Arnaldo, da Penne (Teramo), sottotenente 251 reggimento fanteria (M.M.). Comandante di un plotone lo trascinava con impeto irresistibile per ben quattro volte all'attacco di una forte e ben difesa posizione, mettendovi piede per primo, e, mentre, con mirabile esempio di fermezza e coraggio, animava ed incitava i dipendenti alla lotta, colpito a morte lasciava gloriosamente la vita sul campo. - Ca' Tasson (Monte Grappa), 17 settembre 1918

PATELLI ARNALDO
           
  Nel secondo anniversario della scomparsa, il fratello minore Nicola, studente del II° Liceo, gli dedica  questa primizia dei suoi studi.

(Archivio personale del Prof. Mario Costantini)

patelli patelli

Medaglia d'ArgentoAS.UF. CONSALVI CIRO di Cesare Ottavio e Tolentini Maria Vincenza - Disegnatore - Decorato di medaglia d’Argento al V. M. – Aspirante ufficiale 1° reggimento genio, nato il 13 marzo 1896 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 10 agosto 1916 a Monfalcone per ferite da arma da fuoco riportate in combattimento.

Ciro Consalvi Spoglie traslate nel Sacrario di Redipuglia - tomba 10024. (vedi Comunicazione Documento documenti *ASCP*)

 Consalvi Ciro, da Penne, aspirante ufficiale reggimento genio. In commutazione della medaglia di bronzo concessagli col decreto luogotenenziale 19 aprile 1917: - Nel rafforzamento di una posizione allora conquistata, dirigeva i lavori con grande energia e sprezzo del pericolo, sotto il violento tiro nemico. Al pronunziarsi dei contrattacchi sferrati dall'avversario per due notti successive, teneva sempre il suo reparto saldo al fuoco, dando mirabile esempio di coraggio e fermezza, e contribuendo validamente a respingerli. Cadeva poco dopo colpito a morte, nella stessa posizione che aveva rafforzata e difesa. Monfalcone, 6-9 agosto 1916
    

Il 9 agosto 1916 si svolse la battaglia per la conquista di Gorizia.

Il Generale Zeidler, Comandante la 58a Divisione chiede ed ottiene di abbandonare la testa di ponte. Nella notte sull'8 Agosto i reparti austriaci abbandonano le posizioni tenacemente difese lasciando un velo di truppe in copertura e distrutti gli 8 ponti ripiegano sulla riva sinistra dell'Isonzo. La pressione italiana sul fiume risulta insostenibile per gli Austriaci che alle 18.00 dell'8 agosto decidono di abbandonare Gorizia ed iniziano un ordinato ripiegamento su nuove posizioni arretrate.

Nella notte fra l'8 ed il 9 il genio ripara i ponti e getta passaggi di fortuna. Sotto il tambureggiante fuoco nemico le unità italiane passano l'Isonzo a Salcano.

Lombardi

Medaglia d'Argento AS. UF. LOMBARDI LUIGI di Raimondo e D'Agostino Rosa Antonietta - Ragioniere diplomato presso l'Istituto Tecnico di Chieti nel mese di luglio del 1915 - Decorato di medaglia d’Argento al V. M. – Aspirante ufficiale 18° reggimento fanteria, 6a compagnia brigata "Aqui", nato il 25 agosto 1896 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 9 aprile 1916 a San Valentino (ospedale da campo n. 45 per meningite cefalide conseguenza a ferita penetrante al cranio subita in combattimento il 27 marzo 1916) e sepolto nel cimitero di San Valentino di Fiumicello (Ud). Spoglie traslate nel Sacrario Militare di Redipuglia - tomba 20840. (vedi Documento documenti Documento Lombardi)

Partito il 21 maggio 1915 dalla sede di pace di Chieti, il 18° reggimento "Aqui" passa l'Isonzo sul ponte di Pieris, trasferendosi a Turriaco. Iniziate le operazioni per la conquista del margine dell'altipiano Carsico (Primo sbalzo offensivo, 25 maggio-26 giugno), vi partecipa occupando stabilmente il paese di S. Pietro d'Isonzo, al prezzo di 400 soldati fuori combattimento. Nelle successive settimane continua la lenta avanzata con obiettivo le cave di Selz e Vermegliano. Dopo un breve periodo di riposo, la Brigata torna in linea per la Terza battaglia dell'Isonzo (18 ottobre-4 novembre), obiettivi il monte Sei Busi (quota 118) e le alture ad est di Vermegliano. Il 21 ottobre, il 18°, che attacca lungo la strada per Doberdò, sorprende i difensori della trincea detta della morte, conquistandola e facendo prigionieri. Ma il contrattacco nemico è immediato e le posizioni debbono essere abbandonate, sul terreno rimangono 650 uomini. Fortemente indebolita la Brigata passa nelle retrovie a riposo, sino alla fine del 1915. Destinata nuovamente al settore di Selz, il 21 marzo 1916 torna in prima linea ed il giorno 27 opera contro una trincea blindata che sbarrava l'accesso al valloncello di Selz.

Medaglia d'Argento CAP.LE EVANGELISTA ARDUINO di Luigi e Cretara Carmela - Studente - Decorato di medaglia d’Argento al V. M. – Caporale 17° reggimento fanteria, nato il 2 aprile 1896 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 21 ottobre 1915 sul Monte Sei Busi (fronte dell'Isonzo a nord ovest di Monfalcone) per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

 Evangelista Arduino, caporale allievo ufficiale 17 reggimento fanteria. Comandante di una squadra in battutissima zona, durante aspro combattimento, si lanciava ripetutamente alla testa dei suoi all'attacco di munite posizioni avversarie e alla terza volta, che segnava la conquista della trincea nemica, vi lasciava gloriosamente la vita. Già distintosi nella posa di tubi di gelatina esplosiva - Monte Sei Busi, 21 ottobre 1915.
    

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1915

In memoria di Arduino Evangelista

Sul Carso, in un attacco violento, furibondo cadeva nel pomeriggio del dì 21 scorso ottobre
         Arduino Evangelista
         di Penne, avanti le trincee nemiche.
         La morte del giovane eroe, che aveva dato, in precedenti azioni, prove del suo coraggio tanto da meritare la considerazione dei superiori, addolora quanti conobbero l'ottimo Evangelista e addolora noi che per la famiglia Evangelista abbiamo molta stima e molta simpatia.
         Alla Patria noi dobbiamo tutto, è vero; ma come poter vincere il dolore, il tormento per la scomparsa di tanti figli buoni, speranza dei padri, delizia delle mamme?
         A Luigi Evangelista, nostro buono amico, vive condoglianze.


Penne 24-11- 1915
 Arduino Evangelista di Penne figlio dell'ottimo insegnante Luigi, appena diciannovenne, di animo forte e gagliardo, cadeva intrepido e glorioso sulle montagne del Carso; là, dove il fato lo aveva protetto per bene 5 mesi nelle più ardue imprese.
 Nello scorso luglio si sottrasse da morte, mentre con animo spartano dava fuoco alla miccia di un tubo di gelatina, facendo saltare in aria i reticolati nemici.
 Nel pomeriggio del 21 ottobre scorso, sotto un raggio del sole mite autunnale, impavido correva all'assalto col sorriso sulle labbra e la fede nel cuore, guidando la sua squadra per ben due volte sotto il grandinar delle palle nemiche; ma, al terzo attacco decisivo, mentre agognava di veder coronate le sue aspirazioni, il vile piombo austriaco lo colpiva a morte. Prima di esalare l'ultimo suo respiro pronunciava le fatidiche parole:
 - Mamma adorata, babbo, Italia mia!
 Morì per essi!..., essi furono sempre i perni sui quali s'aggiravano i suoi affetti, i suoi teneri legami, e indissolubili, del suo animo grande e generoso!! Nell'ultima sua lettera inviata dal Carso, in data 18 ottobre passato al suo adorato genitore, così diceva:           
 «Carissimi, siate forti ed allegri, io sto bene, sono sempre incolume, spero che Iddio mi renda invulnerabile anche questa volta; intanto babbo mio caro, tu non mancare di confortarmi l'angelo di mia madre, di baciarmi la cara sorellina Lina e di assicurare alla buona ed ottima sorella Emma che se avrò la fortuna di salvarmi penserò io al suo avvenire.
 Bacio tutti. Beneditemi.
 Vostro ARDUINO»

           
 Il fato crudele non volle risparmiare una vita incontaminata, preziosa e cara, che continuamente si consacrava al bene della famiglia, della patria!!!....
 La fortuna, che pareva volesse brillare sul prezioso suo capo e sul suo sangue latino scomparve; e il fato cieco lo travolse nella sua ferale ed irrevocabile sentenza!... I genitori colpiti nei loro cuori, rispettano che il solco diventi più profondo per raggiungere l'estinto e godersi con lui le virtù preclari di cui era dotato. Nulla potrà lenire l'intenso dolore della desolata famiglia già tanto provata alle sventure!
 Giunga almeno dall'alto una parola benigna e l'onorificenza spettante all'eroe. Unico tesoro resta alla famiglia del Valoroso, ed è la seguente lettera inviata al Sindaco di Penne dai compagni d'armi.
           
 Dal Carso, 26 ottobre 1915:
 «Con grandissimo dolore partecipiamo la morte del nostro carissimo amico e collega Arduino Evangelista, avvenuta il giorno 21 corrente ad ore 4 pom., mentre da eroe conduceva la sua squadra ad un terzo attacco, decisivo, alle trincee nemiche. Giovane di ottimo carattere, amico per noi indimenticabile ed incomparabile, cadde da glorioso dando la vita per la nostra carissima Patria.
 Ai desolati genitori, congiunti e cittadini tutti, giungano le vivissime condoglianze e resti loro di conforto il saperlo caduto da eroe sul campo dell'onore.
           I suoi amici addolorati, pregando per lui, la ringraziano.
           PIETRO STELLA,
           GIUSEPPE BALDACCONI,
           E. MUGUES,
           RANIERI SEBASIO,
           CAMPATI NICOLA, allievi ufficiali.

Medaglia di Bronzo SOLD. FOSCHINI NICOLA di Sabatino e Di Marcoberardino Serafina - bracciante - Decorato di medaglia di Bronzo al V. M. – Soldato 1° reggimento genio, nato il 1° febbraio 1892 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 26 marzo 1916 sul Monte Pal Piccolo per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

 Foschini Nicola, da Penne (Teramo), soldato reggimento genio, 34381 matricola. Cadde combattendo dove più violenta era la lotta, dimostrando grande valore e tenacia. - Cima Pal Piccolo, 26 marzo 1916. -



      SOTTO: Pal Piccolo - Scala per il Trincerone. Una delle vie seguite per il contrattacco del marzo 1916.
Rifugio Cadorna sul monte Pal Piccolo - anno 1916
         Rifugio Cadorna sul monte Pal Piccolo - anno 1916 (fonte internet)

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1915

Dalla Tripolitania
           Homs 16-9-1915
           Preg.mo sig. Direttore,
           Dal principio della guerra Italo-Turca, e cioè dal 1911 io mi trovo in Colonia.
           Desideroso di sapere notizie della mia regione abruzzese e della mia città di Penne, più volte desiderai il vostro Corriere, ma non potetti averlo mai.
           Mia volontà è d'abbonarmi all'ottimo giornale, e perciò mi sono deciso a scrivere a Lei, per chiedere il prezzo d'associazione. Intanto mi voglia tenere abbonato fino dal giorno che le giungerà la presente. A giro di posta rimetterò l'abbonamento per sei mesi.
           Ringraziandola anticipatamente la prego di dare i saluti ai parenti ed ai miei amici di Penne.
           FOSCHINI NICOLA.


Dalla Tripolitania
           
       
    Sono molto lieto di potere apprendere notizie, a mezzo del Corriere Abruzzese, di miei amici e cari compagni che ora sono al fronte e che fecero con me la guerra di Libia.
           Io spero di potere raggiungere questi miei commilitoni, perché anch'io voglio andare a combattere l'eterno nemico d'Italia.
           Tutte le terre italiane devono essere liberate, l'Italia deve essere veramente unita e indipendente!
           A mezzo vaglia spedisco abbonamento per tutto il corrente anno.
           FOSCHINI NICOLA, abruzzese, soldato di fanteria.
    
       (N. L'abbonamento non è ancora giunto.)

Medaglia di Bronzo SOLD. PELLOSIO PASQUALE di padre putativo Giancaterino Gaetano - contadino - Decorato di medaglia di Bronzo al V. M. – Soldato 4a compagnia, 23° reggimento fanteria, nato il 21 febbraio 1893 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 21 giugno 1916 a Croda dell’Ancona per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1917

 PELOSIO PASQUALE, da Penne (Teramo), soldato reggimento fanteria, 31323 matricola. Dando ai compagni lodevole esempio di coraggio nei momenti più difficili di un'avanzata, non curante del pericolo, si recava a soccorrere un compagno ferito, in terreno intensamente battuto dalla fucileria avversaria, rimanendo egli stesso colpito a morte. — Croda dell'Ancona, 21 giugno 1916.
    

  Monumento  
 

Monumento eretto nel Parco della Rimembranza (dove ogni albero piantato doveva ricordare un caduto)

 

monumento

SERGENTI:

AMAROTICO GIUSEPPE di Samuele e Di Marcoberardino Agata – Sergente maggiore 13° reggimento cavalleggeri Monferrato, nato il 26 marzo 1883 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 6 novembre 1918 nell'ospedaletto da campo n. 124 (Vittorio Veneto) per malattia (bronco-polmonite). (vedi Documento Comunicazione documenti *ASCP*)

AQUILINI FEDERICO di Domenico e Di Giovanni Maria – ortolano - Sergente 6° reggimento bersaglieri, nato il 28 luglio 1890 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 5 giugno 1917 a Val Dogna-Carnizza Basso, per infortunio per fatto di guerra (scoppio mina). (vedi Documento documento)

BASILAVECCHIA ANNUNZIO di Raffaele e Mergiotti Carmela - muratore – Sergente 264° reggimento fanteria, nato il 26 settembre 1893 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 23 maggio 1917 sul Carso per ferite riportate in combattimento. (vedi Comunicazione Documentodocumenti *ASCP*)

CORE DOMENICO di Luigi e Mariani Concetta – Sergente 123° reggimento fanteria (brigata Chieti), nato il 26 novembre 1894 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 30 luglio 1915 sul Carso (Castelnuovo) in combattimento.

IENCA UMBERTO di Enrico, marito di Di Tonno Maria - commesso - Sergente maggiore 29° reggimento fanteria, nato il 3 gennaio 1891 ad Aquila, distretto militare di Aquila, morto il 23 gennaio 1919 a Lugo di Romagna per malattia (bronco-polmonite).

 

CAPORALI:

DELLA PELLE DOMENICO di Massimo e Fiore Maria Giuseppa - fornaciaio - Caporale 256° reggimento fanteria, nato il 1° marzo 1894 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 21 giugno 1918 nell’ospedale chirurgico mobile n. 2 di Carbonera (Tv) per ferite riportate in combattimento. Sepolto nel Sacrario Militare di Fagarè della Battaglia nel comune di San Biagio di Callalta, tomba n. 1616. (vedi Comunicazione Documento documenti *ASCP*)

DI BONAVENTURA GREGORIO – Caporal maggiore 215a compagnia mitraglieri Fiat - contadino - nato il 20 aprile 1896 a Teramo, distretto militare di Teramo, disperso il 24 luglio 1917 sul Monte Ortigara in combattimento.

Maggiore Di OresteDI FEDERICO EVANGELISTA di Giuseppa - studente - Caporal Maggiore 12° reggimento fanteria, nato il 24 maggio 1891 ad Avola, distretto militare di Siracusa, morto il 25 novembre 1915 all'ospedale di Palmanova, per ferite riportate in combattimento sul Podgora. (Il Caduto è figlio naturale dello scultore-pittore Francesco Paolo Evangelista, avuto da Maria Giuseppa Di Federico che fu la sua seconda moglie una volta rimasto vedovo).

CELLINI VINCENZO di Biagio e Di Giuseppe Rosarina – Caporale 7° reggimento alpini, nato il 21 luglio 1895 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 7 aprile 1918 a Grigno (Tn) per malattia in prigionia. Sepolto nel Sacrario di Casteldante a Rovereto. (vedi Documento documento)

CUTELLI GIUSEPPE di Ernesto e Anna Domenica, marito di Fazzini Antonietta - contadino - Caporale 202° reggimento fanteria, nato il 19 marzo del 1890 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 19 giugno 1918 sul Medio Piave in combattimento. (vedi Comunicazione documento *ASCP*)

MARRONE FIORAVANTE di Giuseppantonio e Colangelo Maria Domenica, marito di Delle Monache Prudenza - contadino - Caporale 10a compagnia, 123° reggimento fanteria "Chieti", nato il 13 marzo 1887 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 10 agosto 1916 a Doberdò per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

Il mattino del 10 agosto, in seguito all'esito felice delle nostre operazioni sul fronte di Gorizia, si ha sentore che il nemico sgomberi le sue posizioni ed allora la brigata è risolutamente spinta in avanti, prima verso Doberdò, q. 116, e poi verso il margine orientale del Vallone fra Ferletti e Boneti.
I reparti avanzanti incontrano le prime forti resistenze del nemico sulle alture di Mikoli ed a N. O. del Colle Nero che vengono subito attaccate.

MERGIOTTI ANTONIO di Domenico e Trasatti Angeladea, marito di Barrucci Rosa - contadino - Caporale 15° reggimento fanteria, 51° battaglione, 12a compagnia, nato il 24 agosto 1884 a Penne, distretto militare di Teramo, scomparso il 19 marzo 1918 in prigionia in seguito ad affondamento della nave Linz nei pressi di Durazzo durante il trasferimento dal campo di prigionia di  Ostffyasszonyfa in Ungheria ad un campo di lavoro in Albania). (vedi Documento documento)

Alle 18 del 18 marzo 1918 la nave Linz salpò dal porto di Zelenika al comando del Capitano Hugo Tonello. Secondo le annotazioni della direzione dei Trasporti marittimi, ufficialmente erano stati imbarcati 907 passeggeri tra militari e prigionieri italiani. Mentre navigava alla volta di Durazzo, poco dopo la mezzanotte del 19 marzo, il «Linz» fu scosso da una tremenda esplosione e affondò nel giro di 25 minuti. Morirono più di settecento persone, e non è mai stata appurata l'esatta causa dell'affondamento, anche se l'ipotesi più probabile fu l'urto con una torpedine. Furono recuperati solo 340 naufraghi, assieme a 80 morti, fra i militari italiani perirono 265 soldati, sette ufficiali, 11 marinai e un'infermiera della Croce rossa.

SALVATORELLI NICOLINO di Antonio e Fusaro Maria Luigia, marito di Luciotti Anna - mugnaio - Caporal maggiore 3° reggimento artiglieria da fortezza, nato il 19 gennaio 1884 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 20 settembre 1920 a Pescara per malattia (pleura polmonare).

SPINOZZI VINCENZO di Enrico e Stroveglia Delfina – Studente – Caporale 7° reggimento alpini Battaglione Val Cordevole, nato il 3 maggio 1892 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 10 marzo 1916 a Fuchiade in seguito a caduta di valanga. (vedi Documento documento)

Il 27 maggio 1915 gli uomini del Battaglione Belluno varcarono il confine  ed occupavano l'ampia conca erbosa  di Fuchiade. Nei tabià (fienili) di Fuchiade si insediò il comando della 206ª Compagnia del Battaglione alpini val Cordevole, oltre a un piccolo ospedale da campo e ai depositi. Nel marzo 1916 un'enorme valanga travolse l'accampamento italiano danneggiando gravemente le baracche ricovero e i magazzini e causando una quarantina di vittime, fra le quali anche il cappellano del battaglione, don Costanzo Bonelli.

monumento

SOLDATI:

AMBITO ANTONIO – Soldato 214° reggimento fanteria, nato il 29 aprile 1890 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 31 agosto 1917 sul Velik Kribak per ferite riportate in combattimento (schiacciamento). (vedi Comunicazione Documentodocumenti *ASCP*)

ANDREOLI GIUSEPPE di Antonio e Calista Annadomenica, sposato con Marrone Maria Carmina - contadino - Soldato 112° fanteria, nato il 10 novembre 1891 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 10 agosto 1915 nell’ospedaletto da campo n. 68 (in Cassegliano d'Isonzo) per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

ANTONACCI VINCENZO di Nicola e Forcella Anna - contadino - Soldato 122° reggimento fanteria, nato il 26 febbraio 1893 a Montebello di Bertona, distretto militare di Teramo, morto il 28 novembre 1915 sull’Altopiano Carsico per ferite riportate in combattimento.

ARTIPOLI DOMENICO di Salvatore e Di Benedetto Maria - fornaciaio - Soldato 251° reggimento fanteria, 9a compagnia, nato il 12 ottobre 1892 a Penne, distretto militare di Teramo, morto l’11 dicembre 1917 sul Col della Berretta per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

All'alba del giorno 11 il nemico, dopo intensa preparazione di artiglieria, risalendo da Val Cesilla, punta contro le quote 1458, 1476, 1471 e 1472 e dopo breve lotta, occupa la q. 1476 tenuta dal 57° fanteria e giunge fin presso la q. 1471 estrema destra del 251°. Continuando nella pressione gli attaccanti riescono a far cadere anche la q. 1478, minacciando di aggiramento, per Val delle Saline, il II/251°. E’ lanciato al contrattacco il III/251° che opera da Val delle Saline verso le pendici orientali della q. 1476: mentre il I/252° attacca di fronte tale quota. Contemporaneamente i battaglioni II e III del 252° sono inviati verso la testata di Valle S. Lorenzo per arginare il dilagamento delle fanterie nemiche dal Col della Berretta.
L'azione del III/251° e I/252°, benché decisa ed energica, è ostacolata dall'intenso tiro ed è costretta a sostare in attesa di rinforzi. E' infatti spinto in linea, dalla testata di Val Damoro, il I/251° il quale assieme ad elementi del II battaglione dello stesso reggimento, che cerca intanto con ogni sforzo di contenere l'avanzata nemica verso le quote 1471 e 1472, riesce, con violenti corpo a corpo, lungo la dorsale che da M. Asolone scende a q. 1472, a riconquistare i tratti perduti ristabilendo la linea del 251° fino alla q. 1471. Le perdite di questa giornata sono, per la brigata, di 20 ufficiali e 553 gregari.

ASTANTE ALBERTO di Antonio e Tontodimamma Carmela – Soldato 5° Reggimento alpini - contadino - nato il 12 Aprile 1897 a Penne,  distretto militare di Teramo, morto l’8 aprile 1920 per malattia nell'ospedale Baggina di Milano. (vedi Documento documento)

BARBACANE VENANZIO di Luigi e Calista Maria Giuseppa, marito di Di Norscia Maria Giuseppa - bracciante - Soldato 61° reggimento fanteria, 10a compagnia, nato il 5 febbraio 1883 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 9 maggio 1917 in Macedonia in combattimento.

BARCHIESI PIETRO di Domenico e Rossi Carmela – Soldato 131° reggimento fanteria, nato il 2 gennaio 1892 a Penne, distretto militare di Teramo, morto l’11 febbraio 1917 nell’ospedaletto da campo n. 84 per malattia (polmonite bilaterale). (vedi Documento documento)

BRANDITO BASILIO sposato con Papa Maria Angela – bracciante – Soldato 2° reggimento granatieri, nato il 21 marzo 1890 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 28 ottobre 1915 sul Monte Sabotino per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

Il 2° Reggimento Granatieri, dal 23 agosto 1915, giunta a Podsenica  prese posizione sul Monte Sabotino per concorrere alle operazioni della IIIa Battaglia dell'Isonzo (18 ottobre - 4 novembre). Il 28 ottobre ricevette l'ordine di attaccare il "Fortino" ma non ebbe successo. Nella successiva offensiva (IV) le cose non andarono meglio con grosse perdite.

BUCCELLA TITO di Raffaele e Palmucci Filomena - contadino - Soldato 57° reggimento fanteria, nato il 4 maggio 1889 a Loreto Aprutino, distretto militare di Teramo, disperso il 23 maggio 1917 a Gorizia (quota 126) in combattimento.

BUCCIARELLI ANGELO di Domenicantonio e Pavone Filomena - contadino - Soldato 60° reggimento fanteria, nato il 10 maggio 1897 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 20 dicembre 1917 a Cà d’Anna in combattimento.

CACCIATORE FRANCO di Salvatore e Napoletano Carmela, marito di Gargano Maria - contadino - Soldato 125° reggimento fanteria, nato il 1° luglio 1891 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 14 maggio 1917 a San Pietro di Gorizia, sulla quota 95 per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

CACCIATORE NICOLA di Donatantonio e Calista Rosaria - Soldato 216° reggimento fanteria, 6a compagnia, nato il 3 marzo 1894 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 19 marzo 1918 in prigionia in seguito ad affondamento della nave Linz nei pressi di Durazzo durante il trasferimento dal campo di prigionia di  Ostffyasszonyfa in Ungheria ad un campo di lavoro in Albania. (vedi Documento Documento documenti)

CACCIATORE SANTE di Berardino e Carusi Maria Lucia - contadino - Soldato 3° reggimento artiglieria da fortezza, nato il 1° novembre 1896 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 15 giugno 1918 sul campo per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

CALISTRA ALESSANDRO di Giuseppe ed Antoni Francesca, marito di Marini Maria Giovanna - contadino - Soldato 248° reggimento fanteria, nato il 17 novembre 1882 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 20 maggio 1917 sul Monte Vodice per ferite riportate in combattimento (scoppio granata nemica). (vedi Telegramma di Stato Documento documenti *ASCP*)

CALISTA DOMENICO di Vincenzo e Agnellini Maria Luigia, sposato con Censura Celeste e padre di Pasquale - contadino - Soldato 137° reggimento fanteria, nato il 29 agosto 1888 a Penne, distretto militare di Teramo, morto l’8 maggio 1916 a Colline di Polazzo del Carso (Basso Isonzo) per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

CAMPLESE GIOVANNI di Carmine e Di Michele Angela - sarto - Soldato 20° reggimento fanteria 4a sezione mitraglieri, nato il 24 dicembre 1896 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 31 maggio 1916 a Palmanova per ferite riportate in combattimento (setticemia causata da ferita da scoppio di bomba a mano). (vedi Documento documento)

CAMPLESE MICHELE di Luigi ed Evangelista Concetta, sposato con Gallese Grazia e padre di Michelina - contadino - Soldato 13° reggimento fanteria, nato il 9 giugno 1888 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 30 giugno 1915 a Selz per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1915

CAMPLESE MICHELE

Leggi nota I pennesi alla guerra* riferimento in calce al Ten. Ferri Camillo.

CANTAGALLO DOMENICO di Luigi e D'Angelo Gaetana, marito di Graticcia Maria Concetta - ortolano - Soldato 64a compagnia presidiaria, nato il 15 maggio 1885 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 13 ottobre 1918 a Viterbo per malattia.

CANTAGALLO FRANCESCO RAFFAELE di Costantino e Cilli Eloisia - ortolano - Soldato 90° reggimento fanteria, nato il 24 ottobre 1895 a Penne, distretto militare di Teramo, morto l’11 ottobre 1916 a Nova Villa per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

CANTAGALLO FRANCESCO di Massimo e Barrucci Maria, marito di Giancaterino Annunziata - contadino - Soldato 18° reggimento fanteria, nato il 15 maggio 1884 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 13 luglio 1920 a Penne per malattia.

CANTAGALLO LUIGI di Raffaele e De Fabritiis Grazia, marito di Filistat Adelina – Soldato 14° reggimento fanteria, - contadino - nato il 26 settembre 1884 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 5 agosto 1917 nell’ospedaletto da campo n. 102 per malattia (polmonite). Spoglie traslate nel Sacrario Militare di Redipuglia - tomba 6733. (vedi Documento documento)

CANTAGALLO VINCENZO di Raffaele ed Aquilini Elisabetta, marito di Aquilini Laura - ortolano - Soldato 137° reggimento fanteria, nato il 23 febbraio 1878 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 23 maggio 1917 a Castagnevizza (Carso) in combattimento.

Dalle 6 alle 16 del 23 maggio 1917 tutte le artiglierie della III Armata bombardarono violentissimamente le posizioni nemiche, già sconvolte dai precedenti bombardamenti, quindi le fanterie uscirono all'attacco. All'ala sinistra (XI Corpo) l'azione, sebbene dimostrativa, fu condotta con energia, impegnando il nemico ad est del Monte Vucognacco e intorno a Castagnevizza. Al centro e alla destra, l'attacco fu condotto a fondo, con estremo vigore. Le fanterie del XIII e del VII Corpo superati risolutamente gli antistanti trinceramenti nemici, occupavano un tratto della zona a sud della strada tra Castagnevizza e Boscomalo, oltrepassavano Boscomalo e Lucati, si impadronivano di Iamiano e delle importanti e munitissime alture di quota 92 (un chilometro ad est di Pietra Rossa), quote 77, 58, Bagni e quota 21. L'avversario, sorpreso e sgominato dall'improvviso impetuoso attacco, rispondeva verso sera con una violenta reazione e insistenti contrassalti, sostenuti da bombardamenti di eccezionale intensità; fu però respinto con gravi perdite. Nel corso della giornata, prendemmo al nemico oltre 9000 prigionieri, dei quali più di 300 ufficiali.

CANUTO CARMINE riconosciuto da Di Francesco Raffaele - contadino - Soldato 1° reggimento granatieri, nato il 2 giugno 1885 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 21 febbraio 1917 ad Piuma-Oslavia per ferite in seguito ad infortunio di guerra. Spoglie traslate nel Sacrario di Oslavia - tomba 3017. (vedi Documento documento)

CENERINO CESIDIO marito di Tontodimamma Rosina - contadino - Soldato 86° reggimento fanteria, 971a compagnia mitraglieri, nato il 26 febbraio 1884 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 18 ottobre 1917 sul campo per ferite riportate in combattimento. (visualizza il foglio matricolare Foglio matricolare di Cesidio Cenerino (g.c. del pronipote Antonio )(vedi Documento documento)

CERRATO STEFANO – Soldato 59° reggimento fanteria, 1a compagnia - contadino - nato il 14 novembre 1898 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 23 settembre 1918 a Frosinone per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

CERVONI DOMENICO di Girolamo e Di Costanzo Annunziata - contadino - Soldato 214° reggimento fanteria, nato il 12 novembre 1894 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 6 settembre 1917 sul Monte San Gabriele (Medio Isonzo) in combattimento.

CERVONI NICOLA di Girolamo e Di Costanzo Annunziata, marito di Evangelista Carmela - contadino - Soldato 51° reggimento fanteria, 3a compagnia, nato il 18 settembre 1885 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 15 luglio 1918 in combattimento.

CIARCELLUTI GIUSEPPE di Filippo e Di Marcoberardino Liberata - contadino - Soldato 61° reggimento fanteria, nato il 15 dicembre 1882 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 29 gennaio 1919 a Salonicco, nell’ospedaletto da campo n. 0151 per malattia. (vedi Documento documento)

CIARCELLUTI MICHELE di Michele e Catani Filomena – Soldato 10° reggimento fanteria, nato 30 settembre 1893 a Collecorvino, distretto militare di Teramo, morto il 29 giugno 1916 a Fogliano Veneto-Redipuglia in seguito ad azione di gas asfissiante.

L'attacco rimane nelle cronache come il primo con l'ausilio di gas effettuato sul fronte italiano. Alle 5 e 15 del mattino del 29 giugno 1916 vennero aperte le 6000 bombole contenenti una miscela di cloro e fosgene, già distribuite alcuni giorni prima. I gas calarono sulle trincee della prima linea dell'XI Corpo d'Armata, occupate da battaglioni della 21ª e 22ª divisione, trovando i soldati italiani completamente impreparati e uccidendone a migliaia. Gli occupanti della seconda linea inizialmente fuggirono terrorizzati davanti alle nuvole di gas e i veterani ungheresi dei battaglioni delle divisioni 17a e 20a Honved non ebbero difficoltà ad occupare le trincee. Più tardi però i battaglioni italiani si riorganizzarono, anche approfittando della distribuzione ineguale del gas, e offrirono una resistenza rabbiosa e inaspettata. Anche grazie al bombardamento mirato sulla retroguardia italiana, che ostacolò l'arrivo dei rinforzi, e malgrado un cambio del vento che causò la morte di centinaia di attaccanti, i battaglioni ungheresi consolidarono le posizioni occupate. L'utilizzo del gas e delle mazze ferrate per finire gli ustionati fornì ai reparti italiani una motivazione particolare negli scontri successivi. Dopo l'attacco con i gas, i soldati dell'esercito Austro-Ungarico che volevano darsi prigionieri dovettero farlo in gruppi consistenti, altrimenti venivano immediatamente passati per le armi.

COLANGELO MASSIMO di Vincenzo e Camplese Maria Nicola, marito di Marini Maria Domenica - contadino - Soldato 230° reggimento fanteria, nato il 10 luglio 1887 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 14 aprile 1918 in prigionia per malattia, nel campo Aschach in Austria. (vedi Documento documento)

COLANGELO UMBERTO di Angelo e Di Silvestre Diomira – Soldato 5° reggimento genio motoristi, 4a compagnia, nato il 1° marzo 1899 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 21 settembre 1919 presso l'ospedale di Gemona per malattia. (vedi Documento documento)

COLICCHIA GIUSEPPE di Raffaele e Napoletano Maria Assunta, vedovo – Soldato 40° reggimento fanteria, nato il 13 ottobre 1883 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 21 agosto 1917 a Castagnevizza-Versic per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

COMMA ANTONIO di Giuseppe e Labricciosa Filomena – Soldato 69° reggimento fanteria, nato il 19 ottobre 1896 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 23 settembre 1916 sul Monte Corno per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

Ai primi di giugno del 1916 la brigata, completamente ricostituita, si schiera in seconda linea fra Malga Pianeti e Cerbaro (falde sud del Novegno); il 12 giugno il 69° fanteria ed un battaglione del 70° sono inviati in prima linea a M. Giove, ove nei giorni 12 e 13 strenuamente resistono, a prezzo di forti perdite, agli attacchi del nemico.
Il 23 giugno, dopo un breve riposo nei pressi di Schio, la brigata si trasferisce nel settore del Pasubio, alla dipendenza della 44a divisione. Ivi partecipa alla nostra controffensiva, avanzando in Vallarsa fino a Valmorbia, di fronte al forte Pozzacchio e concorrendo alla riconquista di M. Trappola. Il 10 luglio il battaglione alpini Vicenza, col concorso del I/69°. tenta da M. Trappola la riconquista di M. Corno, ma dopo un primo successo, il nemico, con violento contrattacco, ricaccia i nostri.
La brigata rimane nelle stesse posizioni, sostenendo piccole azioni locali di scarsa importanza, nei mesi di agosto e settembre.

CORDIALE CLEMENTE - Soldato 26° reggimento fanteria, brigata "Bergamo", 15a compagnia, nato il 18 maggio 1895 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 18 agosto 1915 a Santa Lucia in combattimento.

Il 16 agosto 1915, iniziatasi una nuova offensiva contro tutte le posizioni di Tolmino, la 7a divisione rinnova i suoi attacchi contro la testa di ponte e la brigata riesce a conquistare le trincee delle falde occidentali della collina di Santa Lucia, trincee che mantiene saldamente malgrado i frequenti e impetuosi contrattacchi dell’avversario, riuscendo anzi ad ampliare l’occupazione verso quota 588, senza però conquistarne la cima. Dal 16 agosto al 17 ottobre la brigata “Bergamo” perdette oltre 1600 uomini e 57 ufficiali.

CORE VENANZIO di Giacinto e Di Pietrantonio Maria Giuseppa - contadino - Soldato 158° reggimento fanteria, brigata "Liguria", nato il 17 settembre 1895 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 5 dicembre 1917 sul Monte Zomo in combattimento.

Il mattino e il pomeriggio del 4 dicembre 1917 l’avversario attacca in forze M. Zomo, ma anche questa volta il pronto intervento dei rincalzi e il saldo contegno delle truppe rende vano il tentativo infliggendo agli assalitori perdite sensibili.
Coll’occupazione da parte del nemico di M. Fiore, rimane scoperto il fianco destro della brigata, la quale ripiega il 5 dicembre a Sasso. Due battaglioni del 158° fanteria, impegnati nelle trincee di M. Zomo, dopo eroica lotta, sono costretti a cedere al soverchiante nemico.
Queste ultime azioni costano alla brigata la perdita di 108 ufficiali e 1930 uomini di truppa.
Per il tenace valore e l’incrollabile fermezza con la quale i reparti contennero lo sforzo nemico contro le posizioni di M. Zomo le bandiere dei reggimenti della brigata “Liguria” furono decorate di medaglia d’argento al valor militare.

COSTANTINI ACHILLE di Carmine e Pomponio Palma - contadino - Soldato 69° reggimento fanteria, nato il 12 gennaio 1892 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 15 marzo 1917 sul Monte Zebio (altopiano di Asiago) per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

D’ADDAZIO GIUSEPPE di Raffaele e Pomante Concetta – Soldato 2° reggimento bersaglieri, battaglione ciclisti - calzolaio - nato il 2 luglio 1894 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 23 ottobre del 1918 nell’ospedale da guerra n. 72 C.R.I. (Trivignano Udinese) per malattia (bronco-polmonite infettiva). (vedi Documento documento)

D’ADDAZIO MASSIMO di Vincenzo e Di Marcoberardino Annazopita, marito di Di Simone Carmela - contadino - Soldato 14° reggimento fanteria, 3a compagnia, nato il 9 luglio 1887 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 16 agosto 1916 sulla quota 265 per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

D’ANGELO ANTONIO di Domenico e Di Camillo Filomena, marito di Chiavaroli Antonietta - contadino - Soldato 5° reggimento alpini, nato il 7 marzo 1887 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 16 aprile 1919 a Chieti per ferite riportate in combattimento.

D’ANGELO ANTONIO di Francesco ed Evangelista Carmela, sposato con Evangelista Antonietta - contadino - Soldato 123° reggimento fanteria, nato l’8 gennaio 1888 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 22 agosto 1915 sul Carso in combattimento. (vedi Documento documento)

D’ANGELO FIORAVANTE di Carmine ed Evangelista Elisa - contadino - Soldato 2° reggimento artiglieria da montagna, nato il 30 ottobre 1892 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 25 novembre 1918 nell'ospedale militare di Vicenza per malattia. (vedi Comunicazione documento *ASCP*)

D’ANGELO FRANCO di Gaetano ed Andreoli Maria Domenica, marito di Gargano Adelina – Soldato 15° reggimento bersaglieri, nato il 18 giugno 1884 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 22 novembre 1918 ad Ancona per malattia (influenza e polmonite). (vedi Segnalazione dell'Onorevole Acerbo Documento Documento documenti *ASCP*)

DE BONIS ATTILIO di Federico e Perilli Maria Anna - contadino - Soldato 32° reggimento fanteria, nato il 25 febbraio 1899 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 21 luglio 1921 a Penne per malattia (tubercolosi).

DE LELLIS FRANCO di Antonio e Petrucci Maria Donata, sposato con Marini Carmela - contadino - Soldato 123° reggimento fanteria, nato il 19 febbraio 1887 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 2 agosto 1915 sul Carso in combattimento.

La Brigata “Chieti” (123° e 124° Reggimento Fanteria) da varie sedi dell’Abruzzo e del Molise è inviata, il 1° giugno 1915, nella zona di Peschiera ed il 6, destinata a far parte della 31a divisione, è dislocata fra Pozzolengo-Ravizza-S. Martino della Battaglia, ove, fino al 20 luglio, attende ad un periodo di esercitazioni e di allenamento. Il 23 parte per ferrovia per Verona e raggiunge Ruda e Pascolet, passando alla dipendenza della 19a divisione. Il 28 luglio essa è schierata in prima linea ad ovest di Fogliano e nei primi sei giorni di agosto ha il suo battesimo di fuoco, attaccando le antistanti posizioni con graduale progresso e conquistando la “trincea delle frasche” che frutta la cattura di un centinaio di prigionieri.
La perdita di 82 ufficiali e 2574 gregari sta a testimoniare le intensità dello sforzo compiuto.

DELLE MONACHE GIUSEPPE di Francesco e Labricciosa Maria Vincenza, sposato con Di Bernardo Maria Grazia - contadino - Soldato 44° reggimento fanteria, 5a compagnia, matricola n. 10997, nato il 22 aprile 1885 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 13 agosto 1913 nella Val D'Assa per ferite riportate in combattimento. (vedi Comunicazione Documento documenti *ASCP*)

DELLE MONACHE NICOLA di Emidio e Antonacci Angela Maria, marito di Marcella Maria Giuseppa - Soldato 186a batteria bombardieri, nato il 14 agosto 1890 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 18 agosto 1917 sul campo, quota 444 (medio Isonzo) per ferite riportate in combattimento. Spoglie traslate dal cimitero di Canale d'Isonzo al Sacrario di Oslavia - tomba 5179. (vedi Documento documento)

DELLE VEDOVE LUIGI di Domenico e Squartecchia Rosaria, marito di Cardone Luisa - contadino - Soldato 94° reggimento fanteria, XIIa compagnia, matricola n. 11701, nato il 28 luglio 1886 ad Elice, distretto militare di Teramo, morto il 29 agosto 1917 a Sella di Dol per ferite riportate in combattimento. (vedi Certificazione Documento documenti *ASCP*)

DELLI CASTELLI SALVATORE di Francesco e Masini Anna Zopita - contadino - Soldato 11° reggimento bersaglieri, nato il 2 gennaio 1889 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 20 novembre 1915 a Cividale per malattia. (vedi Documento documento)

DI BENEDETTO ANTONIO di Massimo e Maria Giuseppa Cotellucci – bracciante – Soldato 42° reggimento fanteria (Brigata "Modena"), nato il 7 agosto 1897 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 15 ottobre 1915 sul Monte Sleme per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

Nella ripresa offensiva dell’8a divisione contro il Mrzli-Vrh e lo Sleme, Il 41° reggimento fanteria, assegnato alla brigata Salerno, il 14 agosto nella Sella tra lo Sleme ed il Mrzli raggiunge ed occupa combattendo alcuni tratti di trincea, che deve però abbandonare di fronte ai violenti contrattacchi nemici. Nel combattimento il 42°  reggimento perde 689 uomini, dei quali 18 ufficiali. Il 42° fanteria svolge ripetuti attacchi, in terreno difficile e roccioso, per la conquista dello Sleme.

DI BENEDETTO PACIFICO di Luigi – Soldato 232° reggimento fanteria, 5a compagnia - contadino - nato il 21 novembre 1888 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 9 ottobre 1918 nell’ospedaletto da campo n. 197 per malattia (broncopolmonite). (vedi Documento documento)

DI BENEDETTO PANTALEONE di Vincenzo e Calista Annantonia - contadino - Soldato 6a compagnia 129° reggimento fanteria, distretto militare di Teramo, nato il 1° Luglio 1893 a Penne, morto il 5 giugno 1917 a Boscomalo per ferite da schegge riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

DI BENEDETTO ZOPITO di Vincenzo e Calista Annantonia - contadino - Soldato 235° fanteria, nato il 25 aprile 1887 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 28 agosto 1917 all'ospedale militare di Venezia per malattia ( setticemia da otite media esterna destra). (vedi Documento documento)

DI BERNARDO NICOLA di Carmine, vedovo - contadino - Soldato 18° reggimento fanteria, nato il 25 febbraio 1891 a Farindola, distretto militare di Teramo, morto il 12 luglio 1916 all’ospedaletto da campo n. 99 per ferite riportate in combattimento.

DI CAMILLO ANTONIO di Domenicantonio, marito di Squartecchia Carmela - contadino - Soldato 14° reggimento fanteria, nato il 22 ottobre 1882 a Loreto Aprutino, distretto militare di Teramo, morto il 29 settembre 1919 ad Ascoli Satriano per annegamento.

DI CAMILLO VENANZIO di Domenicantonio e Buccella Maria Antonia, marito di Ciarcelluti Maria - contadino - Soldato 212° reggimento fanteria, 10a compagnia, nato il 7 luglio 1887 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso l’11 agosto 1916 a Ronchi (Santa Caterina) in combattimento. (vedi Dichiarazione d'irreperibilità documento *ASCP*)

DI CARLO CARMINANTONIO di Biagio ed Irsia Prenestina, sposato con Damiani Maria Vincenza – Soldato 123° reggimento fanteria, nato il 18 maggio 1890 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 22 agosto 1915 sul Carso in combattimento.

DI CONCETTO VINCENZO di Giovanni e Stella Filomena – Fuochista scelto RR. Equipaggi, nato il 29 luglio 1892 a Penne, capitaneria del porto di Napoli, scomparso il 27 settembre 1915 a Brindisi in seguito ad affondamento della nave Brin.

La nave da battaglia italiana Benedetto Brin apparteneva alla Classe Regina Margherita. Costruita su progetto elaborato dall'ispettore del genio navaNave Benedetto Brinle Benedetto Brin e dal generale Micheli era un'ottima unità per la sua velocità, protezione, armamento, qualità marine ad abitabilità.
La sua costruzione iniziò nel 1899, venne varata nel 1901 a Castellammare di Stabia e, consegnata alla Regia Marina nel 1905, ricevette la bandiera di combattimento l'1 aprile 1906.
Durante la guerra italo-turca partecipò allo sbarco a Tripoli nel 1911 e l'anno seguente fu impiegata nel Mar Egeo. Il Benedetto Brin andò perduto il 27 settembre 1915 nel porto di Brindisi a seguito all'esplosione della santabarbara, chi dice a causa di un problema con le munizioni, chi in seguito ad un sabotaggio austriaco e chi a causa di sabotatori italiani attratti dalle promesse austriache di una ricompensa in denaro per ogni nave affondata o danneggiata. Perirono 421 tra ufficiali, sottufficiali, sottocapi e comuni, il comandante della 3ª Divisione Navale della 2ª Squadra, contrammiraglio Ernesto Rubin de Cervin, e il comandante della nave capitano di vascello Gino Fara Forni di Pettenasco.

DI COSTANZO LUIGI di Nicola e Catani Filomena – contadino – Soldato 158° reggimento fanteria, nato il 5 ottobre 1895 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 13 febbraio 1916 sul Monte Vadil per ferite riportate in combattimento (scheggia di granata). (vedi Documento documento)

DI DONATO SANTINO di Antonio e Di Domenico Marta, marito di Di Giacomo Palma - contadino - Soldato 94° reggimento fanteria, 2a compagnia, nato il 10 marzo 1886 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 16 giugno 1918 in prigionia.

DI FAZIO FILIPPO di Ferdinando e D'Addazio Maria, marito di Di Quinzio Antonia-Rosa - contadino - Soldato 64° reggimento fanteria, 11a compagnia, nato il 13 febbraio 1885 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 13 marzo 1917 a Punta Rocciosa (Macedonia) per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

DI FAZIO GABRIELE di Achille e Di Teodoro Elisabetta – Soldato 60° reggimento fanteria, nato il 2 giugno 1900 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 9 ottobre 1918 a Viterbo per malattia.

DI FAZIO NICOLA di Antonio e Di Marcoberardino Concetta – Soldato 14° fanteria, nato il 9 marzo 1897 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 22 febbraio 1918 a Ravenna per malattia.

DI FEDERICO GAUDENZIO di Giovita e Frattarola Filomena – contadino – Soldato 89° reggimento fanteria, nato il 3 maggio 1892 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 12 novembre 1915 a Bologna per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

DI FERMO SALVATORE di Domenico e Giampaolo Filomena - contadino - Soldato 7a compagnia, 29° reggimento fanteria nato il 25 dicembre 1892 a Loreto Aprutino, distretto militare di Teramo, morto il 29 novembre 1916  nell’ospedaletto da campo n. 239 in Palmanova per ferite riportate in combattimento. (vedi Comunicazione Documento documenti *ASCP*)

DI GIANSANTE DONATO di Domenico e Di Donato Preziosa, marito di Salvatorelli Enrichetta, - contadino - Soldato 94° reggimento fanteria, nato il 16 settembre 1887 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 3 febbraio 1918 a Fano per malattia. (vedi Documento documento)

DI MARCOBERARDINO BARTOLOMEO di Pantaleone e Di Silvestro Lucrezia - contadino - Soldato 6° e 15° reggimento bersaglieri, nato il 22 giugno 1891 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 4 dicembre 1917 in combattimento.

DI MUZIO LUIGI di Antonio e Giammarino Maria – Soldato 2° reggimento genio, 104a compagnia zappatori, nato il 1° novembre 1899 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 6 giugno 1919 nell’ospedaletto da campo n. 151 per malattia (polmonite-lombare). (vedi Documento documento)

DI NATALE FRANCO di Massimo Emilio e Di Marcoberardino Annantonia – Soldato 11° reggimento bersaglieri nato il 9 novembre 1897 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 3 novembre 1918 in prigionia per malattia (tubercolosi). (vedi Documento documento)

DI NICOLA FRANCO di Ciro e Labricciosa Maria Teresa - contadino - Soldato 17°/11° reggimento bersaglieri, nato il 9 agosto 1894 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 3 gennaio 1918 a Cà-Alte per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

DI NICOLA GIUSEPPE di Paolo e Sardini Annadomenica – Operaio genio militare, nato il 7 agosto 1901 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 31 ottobre 1918 nell’ospedaletto da campo n. 062 per malattia. (vedi Documento documento)

DI NICOLA LUIGI di Domenico e Ventilii Filomena, coniugato con Cutellucci Emma - Soldato 626a compagnia mitraglieri Fiat, nato il 29 maggio 1884 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 9 settembre 1917 nell’ospedaletto da campo n. 231 per malattia. (vedi Soldato Di Nicola Luigi Documento documenti *ASCP*)

DI NICOLA LUIGI di Giovanni e Salvatorelli Lucia - contadino - Soldato 226° reggimento fanteria, 9a compagnia, nato il 26 aprile 1893 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 18 settembre 1918 in prigionia (Mostar - Erzegovina) per malattia. (vedi Documento Documentodocumenti)

DI NICOLA RAFFAELE di Gaetano e Giuliani Carmina – bracciante – Soldato 10a compagnia, 123° fanteria, nato il 14 febbraio 1891 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 31 luglio 1915 a Turriaco per ferite riportate in combattimento. Spoglie traslate nel Sacrario Militare di Redipuglia - tomba 13252. (vedi Documento documento)

DI NINO DANTE di Nicola e Angelini Anna - calzolaio - Soldato 95° reggimento fanteria, 8a compagnia, nato il 9 febbraio 1898 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 6 novembre 1918 nell’ospedaletto da campo n. 0139 per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

DI NORSCIA ZOPITO di Gaetano e Giancaterino Annunziata - contadino - Soldato 91° reggimento fanteria, nato il 6 febbraio 1894 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 1° novembre 1916 sul campo di Cortina d'Ampezzo per ferite riportate in combattimento. (vedi Partecipazione di morte Documentodocumenti *ASCP*)

D’INTINO ERRICO di Domenicantonio e Modesto Annadomenica – Soldato 123° reggimento fanteria, 11a compagnia, nato il 13 novembre 1889 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 5 agosto 1915 nell’ospedaletto da campo n. 63 di Castions di Strada (Ud), per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

DI PAOLO RAFFAELE di Salvatore, marito di Di Pietro Assunta - muratore - Soldato 61° reggimento fanteria, nato il 25 luglio 1883 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 9 maggio 1917 a Meglenci - Macedonia per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

DI PIETRANTONIO DOMENICO di Giovanni e Oddi Domenica - contadino - Soldato 5° reggimento Alpini, compagnia skiatori, nato a Penne ? (Colonnella) il 6 luglio 1886, distretto militare di Teramo, morto a Torre di Santa Maria, il 2 aprile 1917, travolto da una valanga staccatasi da Cima Musella mentre scendeva con un gruppo di alpini dal Rifugio Marinelli.

DI PIETRO TELESFORO di Camillo e Di Fabrizio Filomena - calzolaio - Soldato 139° reggimento fanteria, nato il 29 aprile 1897 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 22 agosto 1918 per malattia a Penne (infezione malarica con febbre perniciosa).

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1917

Lettere inviate al giornale da Telesforo Di Pietro:  

Sono molto dispiaciuto di non aver ricevuto i più recenti numeri del nostro giornale.
 Non ho altro conforto, se mi manca il vostro tanto qui rinomato giornale. Siamo qui in faccia al nemico preparando la desiderata vittoria. — Farò il mio dovere per i feriti che arrivano. Io sono sempre il soldato che ama l'altro soldato.
 Saluti di cuore.
 DI PIETRO TELESFORO, di Penne, soldato d'Artiglieria.


Ricevo sempre il gradito giornale e ringrazio di vero cuore. Mando saluti al mio caro fratello, a lei, sig. direttore, ai miei genitori, ai parenti, agli amici.
           DI PIETRO TELESFORO, soldato, II art. Pes. Camp. — 43. Divis. IV. Corpo d'armata - 58 Batteria da 105.


Ringrazio di cuore delle copie inviate.
           
Saluti alla famiglia, alla fidanzata, ai parenti agli amici.
          
 DI PIETRO TELESFORO, soldato, di Penne.


   Ho avuto la fortuna di riabbracciare il mio caro fratello e di rimanervi unito per varie settimane nella zona carnica. Abbiamo parlato dei felici giorni; chè da quattro anni non più ci eravamo riveduti. Poi lui è partito lontano e solo ho avuto una lettera.
           Saluto i genitori, i parenti e la cara fidanzata.
           DI PIETRO TELESFORO.

DI ROCCO SABATINO di Antonio e Delle Monache Maria Carmine, coniugato con Melone Maria Santa – Soldato 500a centuria, nato il 19 dicembre 1879 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 19 novembre 1917 nel 159° reparto di sanità per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

DI SIMONE CAMILLO di Francesco Saverio e Di Clemente Maria Carmine - contadino - Soldato 1a batteria, 27° reggimento artiglieria da campagna, nato il 10 marzo 1896 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 20 novembre 1918 nell’ospedaletto da campo n. 061 per malattia (influenza). (vedi Documento documento)

DI SIMONE FIORAVANTE di Zopito e Di Mascio Maria – Soldato 11° reggimento bersaglieri, nato il 1° gennaio 1896 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 23 maggio 1917 a Iamiano per ferite riportate in combattimento.

DI SIMONE GIOVANNI di Giuseppe e Core Concetta – Soldato 220° reggimento fanteria, nato il 19 febbraio 1879 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 1° dicembre 1917 nell’ospedaletto da campo n. 0100 per malattia.

DI SIMONE GIULIO di Giuseppe e Core Concetta – Soldato 112° reggimento fanteria, nato il 27 luglio 1892 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 30 luglio 1915 sul Carso per ferite riportate in combattimento.(vedi Documento documento)

DI SIMONE PIETRO di Antonio e Di Fazio Anna, coniugato con Capricci Emilia – Soldato 131° reggimento fanteria, nato il 27 giugno 1882 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 20 gennaio 1920 a Loreto Aprutino per malattia.

DI TEODORO FRANCO di Carmine ed Evangelista Grazia, coniugato con Mariotti Filomena in data 27.12.1906, – Soldato 281a compagnia mitraglieri, nato il 7 giugno 1881 a Penne, distretto militare di Teramo, morto ad Hautmont (Francia) il 24 maggio 1918 in prigionia per malattia.

DI VENTURA ANTONIO di Domenico e Fiore Leonilde, sposato con Rossi Rosa - fornaciaio - Soldato 236° reggimento fanteria, nato 25 novembre 1887 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 17 agosto 1917 nell’ospedaletto da campo n. 057 per ferite riportate in combattimento. Le spoglie traslate dal cimitero di Begliano al Sacrario di Redipuglia. (vedi Documento documento)

DI VINCENZO GIUSTINO di Muzio e Cretara Maria Domenica - maniscalco - Soldato 41° reggimento fanteria, nato il 30 marzo 1895 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 3 agosto 1918 in prigionia nell'ospedale di Mostar - Erzegovina per malattia (polmonite). (vedi Documento documento)

DOMENICONE ANTONIO di Nicola e Modesto Maria, marito di Giancola Elisabetta - contadino - Soldato 92° reggimento fanteria, nato il 28 agosto 1883 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 22 novembre 1917 sul Monfenera in combattimento.

DOMENICONE DONATO di Nicola e Corda Maria Elisabetta, marito di Di Pietrantonio Carmela - contadino - Soldato 123° reggimento fanteria, nato il 19 marzo 1888 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 12 agosto 1915 sul Carso in combattimento. (vedi Documento documento)

DOMENICONE GIUSEPPE di Nicola e Corda Maria Elisabetta - contadino - Soldato 15° reggimento bersaglieri, nato il 27 settembre 1889 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 1° novembre 1916 sulla quota 208 in combattimento.

EVANGELISTA GABRIELE di Antonio e Napoletano Maria Antonia – Soldato 213° reggimento fanteria, nato il 25 aprile 1896 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 27 giugno 1916 a Camporovere per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

EVANGELISTA GIUSEPPE di Antonio e Napoletano Maria Antonia – Soldato 13° reggimento fanteria, nato il 2 gennaio 1893 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 29 maggio 1916 a Cremona per malattia.

EVANGELISTA PIETRO di Antonio e Di Costanzo Maria Domenica, sposato con Cacciatore Maria – contadino – Soldato 123° reggimento fanteria, nato il 16 agosto 1889 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 22 agosto 1915 nella sezione di sanità della 25a divisione per ferite riportate in combattimento.

FACCIOLINI ATTILIO di Antonio e De Flaviis Maria - contadino - Soldato 137° reggimento fanteria, 5a compagnia, nato il 24 gennaio 1897 a Castiglione Messer Raimondo, distretto militare di Teramo, morto il 2 marzo 1918 nell’ambulanza chirurgica d’armata n. 1 per ferite riportate in combattimento (scheggia di granata al capo).

FERIALE MASSIMO di Tommaso – Soldato 78° reggimento fanteria, nato l’8 maggio 1880 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 10 marzo 1918 in prigionia per malattia.

FERRARA DOMENICO di Carmine e Rossi Maria Donata, marito di Mergiotti Carmela - contadino - Soldato 267° battaglione M.T., nato il 20 marzo 1879 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 22 maggio 1918 a Bari ( Ospedale " Ateneo") per malattia (malaria perniciosa).

FIORENTINI FRANCO di Emidio e Belisario Maria Loreta, marito di Altieri Agata - contadino - Soldato 1011a centuria, nato il 5 febbraio 1878 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 14 ottobre 1918 a Cadenabbio per malattia.

FORTUNI FELICE – sposato con Patelli Lucia - contadino - Soldato 234° reggimento fanteria, nato il 20 maggio 1885 a Teramo, distretto militare di Teramo, disperso il 25 maggio 1917 in combattimento. (vedi Documento Documentodocumento)

monumento

GARGANO DONATO di Domenico ed Evangelista Concetta – Soldato 6° reggimento bersaglieri, nato il 27 novembre 1894 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 2 novembre 1916 sul Monte Pecinka (quota 308-Slovenia) per ferite riportate in combattimento (schegge di granata).(vedi Comunicazione di morte Documento documenti *ASCP*)

Il 1° novembre iniziava la 9a battaglia dell'Isonzo con i consueti bombardamenti, seguiti dall’attacco di fanteria; verso sera l'11° corpo Italiano aveva operato uno sfondamento del fronte nel suo settore, occupando importanti posizioni sul Veliki Hribach e sul Pecinka; al contrario il 13° corpo era stato fermato dalla violenta reazione avversaria. Durante la notte la reazione austriaca produsse un violento fuoco d'artiglieria sulle nuove posizioni del Veliki e del Pecinka, tenute dalla 45° divisione; alle 4 le fanterie avversarie attaccavano in massa e solo la tenace resistenza della brigata Barletta, durata oltre 12 ore, permetteva l'arrivo delle riserve, salvando in pratica la situazione della 45° divisione. Il 2 novembre venivano conquistate nuove posizioni sull'altipiano carsico nella zona di Castagnevizza, mentre verso Sud l'Hermada resisteva all’assalto italiano . Per lo scarseggiare delle munizioni e considerate soddisfacenti le nuove posizioni conquistate, il Generale Cadorna ordinava la sera del 2 la sospensione delle operazioni. Il 3 e 4 novembre la lotta riprendeva improvvisa, per il ripiegamento degli austriaci su posizioni più arretrate, arretramento subito sfruttato dalle nostre truppe che la sera del 4 occupavano tutte le trincee del monte Fajti. Dal 1° al 4 novembre, la 2a e 3a armata ebbero fuori combattimento circa 39.000 uomini; gli austriaci 33.000.

GELSUMINO GIUSEPPE di Marano e Andreoli Giuditta – contadino – Soldato 20° reggimento bersaglieri, LXXII battaglione, 9a compagnia, nato il 18 gennaio 1895 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 30 agosto 1918 sul Monte Majo per ferite riportate in combattimento. Sepolto inizialmente nella fossa n. 257 del cimitero di contrada Canderle di Posina (Vi) (vedi documento Cimitero militare di Posina nel corso degli anni 20 del secolo passato documento/foto). Le spoglie sono state successivamente traslate nel Chiostro Ossario dei Caduti di Guerra del Sacrario Militare di Schio (VI) (vedi Chiostro Ossario dei Caduti di Guerra del Sacrario Militare di Schio (VI) Sacrario di Schio - Settore centrale, lato sinistro La lapide foto).

Il 30 agosto 1918 ha luogo un’azione per la conquista delle posizioni di M. Majo, tra il “dente di Cane” e “quota Gemella”. L’azione principale viene affidata al LXXII battaglione/20° reggimento ed ai nuclei del XXXI e LI riparto d’assalto; quella sussidiaria agli arditi del 14°reggimento ed a nuclei del LV riparto d’assalto. In un primo tempo, i nostri, con slancio riescono ad avanzare, ma poi, causa la forte pressione avversaria, sono costretti a ripiegare sulle posizioni di partenza.

GIAMMARINO DOMENICO di Antonio e Di Cristofaro Antonella - contadino - Soldato 5° reggimento alpini, nato il 28 dicembre 1890 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 1° marzo 1918 nel 301° reparto di sanità per ferite riportate in combattimento a Valstagna.

GIAMMARINO FRANCO di Zopito e Cardone Maria, sposato con Costantini Maria Assunta – contadino – Soldato 21° reggimento fanteria, nato l’8 marzo 1890 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 16 settembre 1916 nell’ospedaletto da campo n. 48 per ferite riportate in combattimento a San Valentino di Fiumicello. Le spoglie traslate nel Sacrario di Redipuglia - tomba 17646. (vedi Documento documento)

GIAMMARINO GIUSEPPE di Antonio e Di Cristoforo Antonella, marito di De Luca Angeladivina - contadino - Soldato 5° reggimento alpini, 54a compagnia, nato il 9 aprile 1884 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 2 novembre 1918 annegato per ferite riportate in combattimento durante la traversata del Piave. (vedi Documento documento)

GIANCATERINO GABRIELE di Celestino e Lizza Maria Vincenza - contadino - Soldato 25° reggimento fanteria, 3a compagnia, nato il 18 ottobre 1894 a Farindola, distretto militare di Teramo, morto il 24 novembre 1918 nell’ospedaletto da campo n. 62 (Treviso) per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

GIANCATERINO GABRIELE di Francesco e Delle Monache Angela Nicola – contadino – Soldato 29° reggimento fanteria, nato il 22 febbraio 1894 a Farindola, distretto militare di Teramo, morto il 30 giugno 1916 nell’ospedale di guerra n. 35 C.R.I. in seguito ad azione di gas asfissianti.

GIANCATERINO NICOLA di Antonio e Di Quinzio Annantonia – Soldato 129° reggimento fanteria, nato il 4 giugno 1898 a Farindola, distretto militare di Teramo, morto l’11 gennaio 1918 in prigionia per ferite riportate in combattimento.

GRANDE CAMILLO di Antonio e Petrucci Maria Carmine, marito di Evangelista Maria - contadino - Soldato 675° batteria d’assedio, nato il 12 novembre 1891 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 14 agosto 1917 a Zagomilla per ferite riportate in combattimento (ferita articolazione spalla sinistra con probabile penetrazione in cavità toracica scheggia di granata). (vedi Documento documento)

GRANOCCHIA GIUSEPPE – Soldato 13° reggimento fanteria, nato il 3 aprile 1895 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 22 ottobre 1915 nell'ospedaletto da campo n. 15 per ferite riportate in combattimento a Pradizzolo. Le spoglie traslate nel Sacrario di Redipuglia.

GRAZIOSI FEDERICO di Edoardo e Di Simone Maria - contadino - Soldato 59° reggimento fanteria, nato il 6 luglio 1900 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 22 febbraio 1919 a Civitavecchia per malattia. (vedi Documento documento)

GROSSO ZOPITANTONIO di Michelangelo e Di Vincenzo Annazopita - contadino - Soldato 13° reggimento fanteria, nato il 6 giugno 1892 a Collecorvino, distretto militare di Teramo, morto il 19 settembre 1916 nella 24a sezione di sanità per ferite riportate in combattimento. (vedi Partecipazione di morte documento *ASCP*)

LABRICCIOSA ANTONIO di Pasquale e Rubini Luisa – Soldato 10a compagnia, 17° reggimento fanteria, nato il 15 ottobre 1890 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 30 ottobre 1915 sul Monte Sei Busi per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

LABRICCIOSA PIETRO di Concetto e Calandra Teresa - contadino - Soldato 122° reggimento fanteria, nato il 28 giugno 1893 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 30 ottobre 1918 a Penne per malattia.

LA GUARDIA NICOLA di Clemente e Fioravante Maria Cristina – Soldato 45° fanteria, nato l’11 marzo 1893 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 22 aprile 1919 a Penne per malattia.

LIBERATORE DONATO di Raffaele e Di Benedetto Maria Donata - contadino - Soldato 5° reggimento alpini, 250a compagnia, nato il 20 dicembre 1897 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 25 novembre 1917 sul Monte Solarolo per ferite riportate in combattimento (scheggia di granata). (vedi Documento documento)

LIBERTINI PASQUALE di Massimo e Cianci Serafina - contadino - Soldato 12a compagnia, 13° reggimento fanteria, nato il 19 dicembre 1888 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 10 ottobre 1916 sul Nad Logem (Vallone di Gorizia) per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

MANOCCHIA ANTONIO di Vincenzo e Costantini Annazopita - bracciante - Soldato 793a compagnia mitraglieri Fiat, nato il 17 giugno 1893 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 18 giugno 1917 a Campo Rovere per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

MARCELLI ACHILLE di Giacinto e Costantini Filomena – Soldato 215a compagnia, 2° reggimento genio zappatori, nato il 7 settembre 1898 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 20 febbraio 1918  a Fossalta di Piave per ferite riportate in combattimento, tumulato a Zenson, traslato nel Sacrario Militare di Fagarè (a 20 Km. da Treviso), tomba n. 2904. (vedi Documento documento)

MARINI ERRICO di Antonio e D'Angelo Filomena, sposato con Cacciatore Antonietta – contadino – Soldato 4° reggimento bersaglieri, nato il 17 settembre 1886 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 27 luglio 1916 a Cividale per malattia. (vedi Documento documento)

MARINI RAFFAELE di Luigi e Cantagallo Maria Domenica, marito di Palma Anna – Soldato 1° reggimento genio, nato il 16 dicembre 1884 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 7 settembre 1918 a Roma per malattia presso l'ospedale di Ris. n. 16 Forte Tiburtino. (vedi Documento documento)

MARRONE ANTONIO di Camillo e Di Clemente Carolina, coniugato con Cerasi Concetta – Soldato 59° reggimento fanteria, nato il 25 agosto 1882 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 22 ottobre 1918 a Loreto Aprutino per malattia.

MAZZATENTA ERRICO di Giuseppe e Di Clemente Pasquarosa – Soldato 212° reggimento fanteria, nato il 26 maggio 1885 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 30 agosto 1917 a Pordenone per malattia.

MAZZELLA ANTONIO di Vincenzo e Morricone Rosaria – muratore – Soldato 70° reggimento fanteria, nato il 22 gennaio 1896 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 9 aprile 1916 a San Sepolcro per malattia (meningite cerebro-spinale). (vedi Documento documento)

MELANIO MASSIMO – Soldato 82° reggimento fanteria, nato il 6 settembre 1899 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 10 novembre 1918 ad Oriolo Romano per malattia.

MUSA DOMENICO di Sabatino e Della Marra Liberata - contadino - Soldato 4° reggimento alpini, nato il 24 marzo 1889 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 9 luglio 1918 al Passo Camosci per ferite riportate per imprudenza in combattimento. (vedi Documento documento)

MUSA FRANCO di Sabatino e Della Marra Liberata - contadino - Soldato 10° reggimento fanteria, nato il 5 dicembre 1892 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 29 giugno 1916 a Sagrado in seguito ad azione di gas asfissianti. (vedi Certificazione Documentodocumenti *ASCP*) Spoglie traslate nel Sacrario di Redipuglia - tomba 25651.

Alle ore 5 del 29 giugno 1916, una nuvola di gas giallastra e maleodorante investe la linea italiana di fronte a San Martino del Carso dove erano in linea le brigate Regina e Pisa; la nube, spinta da vento, supera il Bosco Cappuccio, la quota 194, il Bosco Triangolare ed il Bosco Lancia, per dilagare verso le rive dell'Isonzo e a Sagrado, seminando la morte. La prima difesa è opposta dal 10° fanteria attorno alla quota 194, pattuglie nemiche sono isolate e ridotte al silenzio, l'arrivo delle riserve divisionali permette la ricostituzione di una linea organica di difesa, a sera la situazione è ristabilita. Per l'effetto dei gas muoiono, nel solo 10° fanteria circa 1300 uomini.

PATRICELLI VINCENZO di Giuseppe e Delle Monache Anna Antonia, marito di D'Annunzio Antonella – Soldato 17° reggimento fanteria, 6a compagnia, nato l’8 agosto 1879 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 27 maggio 1917 a Pod Koriti in combattimento. (vedi Documento Documento documento)

PAVONE ANTONIO fu Donato ? - contadino - Soldato 11° reggimento bersaglieri, nato a Penne il 16 gennaio 1891, distretto militare di Teramo, disperso il 7 novembre 1917 a Cima Mauria.

PAVONE DOMENICO di Sabatino e Marrone Anna, marito di Degli Albizzi Barbara - contadino - Soldato 87° reggimento fanteria, 5a compagnia, nato il 20 aprile 1891 a Montebello di Bertona, distretto militare di Teramo, disperso il 24 ottobre 1917 nella Conca di Piezzo in combattimento.

PERILLI CAMILLO di Raffaele e Andreoli Annadomenica, marito di Anna Vincenza Mingione – Soldato 9a compagnia, 90° reggimento fanteria, nato il 21 giugno 1883 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 16 febbraio 1919 in prigionia a Miskolc (Ungheria) per malattia. (vedi Documento documento)

PERILLI GIUSEPPE di Michele – Soldato 93° reggimento fanteria, nato il 12 luglio 1887 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 17 gennaio 1917 sulla Vertoiba (quota 102) per ferite riportate in combattimento. Spoglie traslate nel Sacrario di Oslavia - tomba 11671

PERILLI RIZZIERO di Antonio e Borace Filomena – Soldato 124° reggimento fanteria, nato il 17 dicembre 1890 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 3 agosto 1915 a Castelnuovo del Carso in combattimento.

PETRUCCI FRANCESCO di Domenico e Di Zio Maria Anna, marito di Delle Monache Antonietta - contadino - Soldato 130° reggimento fanteria, nato il 19 aprile 1883 a Penne, distretto militare di Teramo, morto l’11 ottobre 1918 in prigionia per malattia a Borgo Erizzo (Zara - Croazia). (vedi Documento Documento documenti)

PETRUCCI GIOVANNI di Berardino e La Marra Rosaria, sposato con Delle Monache Filomena – Soldato 18° reggimento fanteria, nato il 1° gennaio 1884 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 28 marzo 1916 a Selz per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

PETRUCCI NICOLINO di Domenico e Fornarola Luigia, marito di Pasquantonio Adele - calzolaio - Soldato 21° reggimento fanteria, nato il 21 agosto 1884 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 4 agosto 1916 nell’ospedaletto da campo n. 45 per ferite da arma da fuoco riportate in combattimento a San Valentino di Fiumicello. Spoglie traslate nel Sacrario di Redipuglia - tomba 28776.

ROLLI GIUSEPPE di Antonio e Ventura Vittoria - sarto - Soldato 23° reggimento artiglieria, nato il 4 dicembre 1896 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 12 febbraio 1917 ad Asti per malattia infettiva. (vedi Documento documento)

RUGGERI GENNARO di Francesco e Marcotullio Alba Teresa – bracciante – Soldato 13 ° reggimento fanteria, nato il 14 luglio 1889 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 2 luglio 1915 a Selz in combattimento.

SALVATORELLI GIULIANO di Giuseppe e Delle Monache Rosaria - contadino - Soldato 94° reggimento fanteria, nato l’8 luglio 1881 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 7 febbraio 1918 a Fano per malattia (pleuro-polmonite). (vedi Documento documento)

SALVATORELLI GIUSEPPE di Antonio e Fusaro Maria Luigia – mugnaio – Soldato 17° reggimento fanteria, nato il 18 febbraio 1887 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 22 luglio 1917 nel Valloncello di Bosco (Asiago) per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

SANTARELLI ANTONIO di Angelo e La Marra Maria – calzolaio – Soldato 17° reggimento fanteria, nato il 19 aprile 1891 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 27 marzo 1916 nelle Cave di Selz per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese - Anno 1916

In morte del soldato Antonio Santarelli

Penne 25-4-1916
 In uno degli ultimi attacchi svoltisi sulle pendici del Carso, cadeva il concittadino Antonio Santarelli, giovane operaio assai amato dai suoi compagni, adorato dai suoi genitori, che in Lui avevano riposto i loro affetti, le loro speranze. Come combatteva da valoroso, così moriva da buon cristiano. Le ultime parole da lui pronunziate sono la miglior prova delle virtù che il giovane riuniva in sè.
 Ecco infatti quanto scrive al Rev.do Parroco Domenico Rossi, membro del Comitato per l'assistenza civile, il sacerdote Nicola Sammartino, tenente cappellano del reggimento al quale apparteneva il nostro concittadino:
 «Sono dolente di confermarle che il bravo e valoroso militare Santarelli Antonio di Angelo è deceduto nel pomeriggio del 27 marzo, sul campo dell'onore, durante una nostra gloriosa avanzata fatta presso le famose cave di Seltz sul Carso.
 Nell'esprimere le più vive e sentite condoglianze alla famiglia, posso assicurarla che il bravo soldato morì rassegnatissimo e col sorriso sulle labbra.
 Ecco l'ultima scena avvenuta in mia presenza. Appena ferito gravemente, fu preso e messo in barella, e portato al posto di medicazione, dove sopravvisse meno di mezz'ora. Nel frattempo, dal canto mio, non mancai di rinnovare l'assoluzione, fargli l'estrema unzione, e dirgli parte del proficisci. Le ultime parole dette per via furono: “Viva Dio, Viva la Patria!” e appena vide me che corsi innanzi: “grazie, signor Cappellano, di quante volte ci ha benedetti, del bene che mi ha voluto... Mandi questi ricordi, alla mia famiglia”.
 Durante il proficisci, ebbe un lucido intervallo in cui disse: “grazie, addio!” facendomi rimanere commosso... La sera, chiuso in una cassa, fu lasciato in un posto riservato, unito ad altri, che durante il combattimento caddero dopo di lui... Il giorno ventotto, dopo la benedizione dissi il non intres, Libera e Benedictus; ed alla mia presenza fu data degna sepoltura nel campo anche da me benedetto, destinato a cimitero del reggimento. Dopo per mia iniziativa, feci comporre l'altarino sul campo, ed applicai la messa di requiem.........»

SCARFAGNA TOMMASO di Domenico e D'Angelo Arcangela, marito di Colangeli Maria Antonia - calzolaio a Farindola – Soldato 53° reggimento fanteria, nato l’8 marzo 1883 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 16 giugno 1918 sulla Cima Mandria per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

SEVERO EMIDIO di Donato e Foschini Teresa, marito di Di Cristoforo Maria Incoronata - Soldato 8a compagnia, 214° reggimento fanteria, nato il 23 luglio 1896 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 17 giugno 1916 sul Monte Lemerle per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

SEVERO VINCENZO di Vincenzo e Cotellucci Vittoria – bracciante – Soldato 2° reggimento granatieri, nato il 5 aprile 1894 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 21 novembre 1915 ad Oslavia (quota 188) in combattimento.

SFAMURRI CESARE di Carmine e Venturati Maria Vincenza - contadino - Soldato 2° reggimento genio zappatori, nato l’11 aprile 1896 a Castiglione Messer Raimondo, distretto militare di Teramo, morto il 4 maggio 1918 in prigionia per malattia.

SOMMA RAFFAELE – marito di Di Fermo Anna Domenica - contadino - Soldato 6° reggimento artiglieria da campagna, nato il 5 luglio 1878 a Città Sant’Angelo, distretto militare di Teramo, morto il 7 agosto 1918 in prigionia a Brandenburg.

SPINA SILVIO – Soldato 59° reggimento fanteria - bracciante - nato 14 settembre 1883 a Teramo, distretto militare di Teramo, morto il 10 febbraio 1918 a Penne per malattia (tubercolosi).

SPINOZZI ROCCO di Enrico e Stroveglia Delfina - muratore - Soldato 5° reggimento artiglieria da campagna, 64a colonna da carreggio, nato il 3 maggio 1892 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 4 marzo 1917 a Bologna per malattia (tubercolosi polmonare). (vedi Documento documento)

SQUARTECCHIA GABRIELE di Cesidio – Soldato 214° reggimento fanteria, 1a compagnia, matricola 4217, nato il 19 febbraio 1896 a Farindola, distretto militare di Teramo, morto il 23 giugno 1916 nell’ospedaletto da guerra n. 42 per ferite riportate all'emitorace sinistro in combattimento. Sepolto a Mason Vicentino. (vedi Documento documento)

TARATUFOLO GAETANO di Francesco e Di Silvestre Albina, sposato con Cantagallo Giulia – contadino – Soldato 122° reggimento fanteria, nato il 9 maggio 1891 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 21 novembre 1915 sull’Altopiano Carsico per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

TAURO FRANCESCO di Sabatino e Marrone Maria Concetta - contadino - Soldato 279° reggimento fanteria, nato il 13 luglio 1889 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 24 marzo 1918 in prigionia a Kufstein (Austria) per malattia (tubercolosi). (vedi Documento documento)

TONTODIMAMMA CAMILLO di Salvatore e Concordia Carmela, sposato con Del Corvo Maria Luigia – Soldato 121° reggimento fanteria-zappatori, nato il 13 gennaio 1886 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 29 giugno 1915 a Castelnuovo del Carso per ferite (schegge bombardamento) riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

monumentoTOPPETA VINCENZO di Giovanni e Bosco Giacinta - fornaciaio - Soldato 208° reggimento fanteria, nato il 15 gennaio 1898 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 12 marzo 1917 in combattimento.

TRASATTI RAFFAELE di Eugenio e Di Fabrizio Maria Giuseppe, sposato con Bufo Berenice – contadino – Soldato 11° reggimento fanteria, nato il 12 maggio 1882 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 3 aprile 1916 sul Monte Calvario per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

VALENTINI ANGELO di Domenico e Giovannetti Annazopita - contadino - Soldato 67° battaglione M.T., 1a compagnia, nato il 12 novembre 1895 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 9 settembre 1918 a Cremona per malattia. (vedi Documento documento)

VECCHIOTTI ANTONIO di Donato e D'Angelo Concetta - contadino - Soldato 215° reggimento fanteria, 11a compagnia, nato il 20 aprile 1890 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 2 ottobre 1916 sul campo per ferite riportate in combattimento. (vedi Documento documento)

VECCHIOTTI FRANCESCO di Camillo e Di Giovanni Teresa - sarto - Soldato 51° reggimento fanteria, 4a compagnia, nato il 3 febbraio 1899 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 29 novembre 1917 a Cavolo di Piave per ferite riportate in combattimento (scheggia di granata alla tempia). (vedi Avvisi di morte Documento documenti *ASCP*)

VEZZOSI ANTONIO di Ernesto – Soldato 216° reggimento fanteria, brigata "Tevere", nato il 18 ottobre 1896 a Penne, distretto militare di Teramo, disperso il 27 ottobre 1917 sul Dosso Faiti (Carso) in combattimento.

Il 27 ottobre 1917 la “Tevere” ha l’ordine di ripiegare; il nemico che se ne accorge tenta d’incalzarla, ma è arrestato: il III/216°, che mantiene contegno aggressivo contro la quota 393, mancatagli la protezione sul fianco sinistro, in parte accerchiato, subisce gravissime perdite; il I/216° resiste sulla quarta linea fino alla sera, e solo allora, secondo gli ordini ricevuti, abbandona, ultime, le nostre posizioni sul Carso ad est del Vallone.

VEZZOSO DANTE di Ernesto e De Gregoriis Annazopita – Soldato 28° reggimento fanteria, nato il 9 dicembre 1893 a Penne, distretto militare di Teramo, morto il 2 novembre 1917 a Penne per malattia.

Precisazioni:

   Sulle due facciate del monumento sono in realtà trascritti i nominativi di 182 Caduti: il Caporale Marrone Fioravante, però, risulta erroneamente citato due volte.

   Alcuni cognomi in elenco sulla stele furono riportati in modo sbagliato; seguendo un criterio basato sull’autorevolezza delle altre fonti di riferimento consultate, essi sono stati corretti.


Monumento Caduti ex Scuola d'Arte

 

Il giorno 4 novembre 1935, nel giardino interno dell'allora Scuola d'Arte di Penne, alla presenza delle autorità, venne inaugurato il monumento in ricordo dei 15 ex allievi Caduti nella Grande Guerra.(vedi Telegramma Prefetto documento *ASCP*)

L'opera, progettata e realizzata dall'allora Direttore prof. Renato Bigi, ricorda i seguenti Caduti: Tenente Ferri Camillo; Aspirante Ufficiale Consalvi Ciro; Sergente Maggiore Amarotico Giuseppe; Sergente Evangelista Arduino; Caporale Maggiore Spinozzi Vincenzo; Soldato Colangelo Umberto; Soldato Di Nino Dante; Soldato Di Paolo Raffaele; Soldato Foschini Nicola; Soldato Marcelli Achille; Soldato Mazzella Antonio; Soldato Ruggeri Gennaro; Soldato Santarelli Antonio; Soldato Severo Vincenzo; Soldato Vecchiotti Francesco.(vedi Richiesta contributo documento *ASCP*)

Le spese vive per la realizzazione del monumento furono sostenute dell'Amministrazione Comunale di Penne.(vedi pagamento documento *ASCP*)

(vedi foto Penne, 4 novembre 1935, inugurazione del monumento inaugurazione 4 novembre 1935 ed esecuzione lavori di preparazione Esecuzione lavori preparatori)

Monumento Caduti Società Operaia    Questa targa, realizzata nel 1919 in bronzo dallo scultore pennese Angelo De Vico (vedi pagina 17 - LA STORIA DI UNA BANDIERA di Giovanni De Caesaris - 1929 documento)e collocata in loco nel 1920, ricorda i soci della Società Operaia di Mutuo Soccorso "Diego Aliprandi" caduti durante la 1a Guerra Mondiale. L'opera, posta nel salone di rappresentanza del Sodalizio, reca i nominativi di: Camillo Ferri, Raffaele Di Paolo, Antonio Santarelli e Antonio Ventura. Manca il nome del socio Vincenzo Cantagallo a quell'epoca ritenuto disperso (vedi documento *ASCP* Delibera concessione contributo Comune di Penne - 1920 Delibera contributo Comune di Penne).


Questa lapide, posta a ricordo degli ex studenti caduti nel primo conflitto mondiale, è collocata su una parete del pianerottolo d'intermezzo tra la prima e la seconda rampa della scalinata che porta al piano superiore dell'Istituto Tecnico "Guglielmo Marconi"(istituito in Penne il 1° ottobre 1935).(vedi Istituto Tecnico Penne: lapide ai Caduti foto).                                                                                                                      Due Caduti in elenco non sono di Penne:

  • GENTILE NICOLA di probabile origine molisana. Ma con lo stesso nominativo, tra i Caduti abruzzesi del Primo Conflitto Mondiale, risulta anche esserci un Gentile Nicola di Vincenzo, nativo di Pescasseroli;
  • MAIANO ATTILIO di Vincenzo, Soldato 17° reggimento fanteria, nato il 4/1/1894, a Civitella Casanova, distretto Militare di Teramo, morto il 2 novembre 1916 nell'ospedaletto da campo n. 118 per malattia.
La lapide è stata realizzata nel 1922 quando questa scuola non era ancora istituita (in quel tempo il palazzo era la residenza del marchese Diego de Sterlich-Aliprandi).  Probabilmente si tratta di studenti che prima della chiamata alle armi furono allievi dell'allora locale scuola media inferiore e, per questo, la lastra commemorativa originariamente era collocata altrove. Infatti, se prendiamo per esempio il Tenente Camillo Ferri di Penne, il cui nominativo, oltre che in questa lapide è elencato sul Monumento ai Caduti ubicato nel Parco della Rimembranza e sul monumentino della Scuola d'Arte (ed è anche su quello della Società Operaia), nella realtà risulta diplomato in Agrimensura presso il Reale Istituto Tecnico "Vincenzo Comi" di Teramo nella sessione d'esame dell'anno scolastico 1899/1900 (vedi Reale Istituto Tecnico 'Vincenzo Comi' Teramo documento). Altro esempio è il Sottotenente Edmondo De Leone che ha conseguito il diploma da Ragioniere presso il Reale Istituto Tecnico "F.Galiani" di Chieti (vedi Decorati di guerra documento *ASCP*). Tuttavia, a prescindere dal luogo in cui la lapide si trovasse collocata in precedenza, si può anche ipotizzare che i nomi dei dieci soldati in elenco si riferissero a una selezione di tutti i Caduti di Penne che genericamente avevano frequentato una scuola locale. C'è anche da dire che in una corrispondenza del 1933 si parla di una lapide, che potrebbe essere questa, esistente nell'Istituto Magistrale di Penne??? (vedi documento documento *ASCP*). Ulteriori dubbi sono sorti una volta scoperto il seguente documento (vedi Documento documento *ASCP*).

La copia originale di questa lapide, disegnata dall'Ing. Uberto Ciulli, venne scoperta nel civico Camposanto di Penne il 26 Novembre 1916. Sulla lapide, di marmo bianco, fu incisa l'iscrizione dettata dal soldato Avv. Ottavio D'Angelosante. In quella circostanza il discorso ufficiale venne pronunciato dal Prof. Giuseppe Dell'Agata (leggi). La lapide, oggi scomparsa, molto probabilmente venne distrutta dal bombardamento aereo del 24 marzo 1944. I fondi necessari furono raccolti per sollecitazione cittadina e col concorso del Comune, della Società Operaia di M.S. e del Comitato Civile.

FONTI CONSULTATE:

  • *ASCP*:Archivio Storico Comune di Penne; Archivio Postunitario; Carteggio Post 1897 Categoria 8 Classe 5, busta 4 fascicolo 2 e Classe 7.6.4, busta 2 fascicolo 1;
  • sito internet - www.cadutigrandeguerra.it;
  • sito internet - www.cimeetrincee.it;
  • sito internet - www.frontedelpiave.info;
  • sito internet - www.istitutonastroazzurro.org;
  • sito internet - www.abruzzoinmostra.it;
  • il conflitto raccontato dal  (anni: 1915-1916-1917-1918).

 


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Clemente De Fermo rientra tra i caduti della Grande Guerra di Loreto Aprutino.

 

 

Archivio del Prof. Mario Costantini.

la trascrizione del giornale

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