I verseggiatori della Città di Penne hanno trovato spesso la loro fonte d’ispirazione nel migliore amico a quattro zampe dell’uomo.
Infatti, la poesia pennese canta lo speciale legame fra esseri umani e cani in diverse circostanze. In questa pagina del sito “L’ARIA DI PENNE” riportiamo in successione le seguenti poesie: Silvano il mio bracco (Clemente De Caesaris – 1841); "PEPPINE" -Lu cane di Ponne- e Pi la morte di Peppine (Giacomo Santamicone 1986); Mo' tinghe lu caene e Na chjiacchjirijate nghi Lehe (Antonio Teodorico 2015); Lu caene e l'Arcangele (Antonio Teodorico 2017); L'eutema Rignicate (Antonio Teodorico 21/4/2017); L'eutema passiggiaete (Antonio Teodorico 25/9/2020).
Il cane Peppino di scorta ad un corteo funebre.
Altra poesia dell'amico Giacomo Santamicone (per la visualizzazione abilita Flash Player)