di Aleardo RUBINI
Ad offrire lo spunto per tornare su Margarita d'Austria, nel 2020, è stato (con altre cose che ora vedremo) il centenario della morte di Raffaello, del quale si è detto che facesse parte della sua Corte, ridicolo anacronismo: il pittore è morto prima della nascita della Duchessa. Sono stati ignorati i suoi rapporti con l'Abruzzo, considerati da Luigi Rivera 1, e perfino Villa Madama IL PALAZZO DI RAFFAELLO 2. Che la figlia di Carlo V fosse arrivata ad Ortona nel 1582 (senza giorno e mese), e che a L'Aquila abitasse un palazzo del '200 restaurato nel '500, sono altre gratuità. L'odierna sede del Comune risale al '300, ha sempre cambiato nome (l'ultimo: Palazzo Margarita), alla fine del '500 fu ricostruita ex novo per ospitarcela essendo diventata Governatrice perpetua dell'Aquila, nel '7-'800 fu oggetto di ulteriori interventi 3. L'articolo di Angelo Signorini 4 e il saggio di Luigi Lopez sono sconosciuti ai distratti "margaritisti", i quali si sono lasciati sfuggire pure la chiesa di San Bernardino sempre a L'Aquila. Qui ci sono una scritta con "Margarita Austriaca" e la Cappella Rosa, famiglia che si rinviene nei documenti margaritiani, come un "de rosis" presente a L'Aquila nel succitato palazzo per una Protestatio di Margarita contro i Medici, redatta dal Notaio Giovanni Berardino Porzio il 26 giugno 1576.
Anche i Farnese sono stati falsificati, inventando un fantomatico "Stato Farnesiano d'Abruzzo" dovuto invece a Margarita, e "Palazzi Farnese" a Ortona, Farindola, Campli, Monte Reale, S. Valentino in Abruzzo Citeriore. Vi manca lo stemma del casato, del tutto estraneo, osservabile invece negli altri che si fecero 5. Per Ortona sono esatti "Palazzo Ducale" in una pianta del 1685 6 e "Real Palazzo" nel documento del 1783 sotto riportato. Nel 1782 fu interessato da "dirupamenti": lo notò Giovanni Bonanni (Il Palazzo Farnese in Ortona a mare/Margherita d'Austria, 1897), trascurando il progetto di restauro del 1783, l'atto con cui Margarita comprò Ortona, l'originale e le copie del testamento, che ritenne dispersi, ma ci sono ancora. L'atto, datato Napoli, 21 febbraio 1582, lo fece Giovan Ferrante Zuñica, suo Agente nella Capitale del Regno, lo stesso che il 25 gennaio 1570 assicurò a Margarita il feudo di Borbona.
Il testamento, mai pubblicato integralmente, è stato riassunto e falsificato lo stesso. Ad esempio, non fu redatto "nella quarta camera" del palazzo dove Margarita morì: la frase non c'è, il testo relativo è in latino, "dell'Oreto" al contrario è Loreto nelle Marche, ecc. Renato Lefevre ha accusato chi ha fatto "molti errori di lettura", ma stanno ovunque e pure lui li ha commessi: "Scorpione" diventa "Scorpiana" e "Scorpiano"; Ortona "non beneficiò di tale ultima provvidenza", le doti per zitelle, mentre invece il testamento reca "due in Ortona"; elenca i feudi d'Abruzzo dimostrando di non conoscere il Contado di S. Valentino, che comunque non vi figura. Margarita lasciò qualcosa al suo Tesoriere Giovanni Battista Casata, collegato ai Farnese e con le mani in pasta in affari dell'Abruzzo: sotto questo aspetto lo menziona soltanto un libro dei decenni scorsi ugualmente sconosciuto 7. Suggerì alla Congregazione di affittare i beni di S. Giovanni in Venere a Fossacesia (Ch), operazione controversa per la presenza dell'Arcivescovo di Chieti. Sul Casata, che era di Milano, cfr. lo scrivente 8.
Nelle Ricerche su "Madama" Margarita d'Austria e l'Italia del '500 di Lefevre, del 1980, con lacune e sbagli, c'è "Ecco Loreto Aprutino", del quale si sarebbe dovuto sottolineare che pur non essendo un suo feudo, a lei fosse collegato direttamente e implicato con i Farnese 9, di cui "tanta storia è ancora da scrivere" 10. Che in Abruzzo trascorresse pochi anni, buona parte dei quali ad Ortona, è fantastoria di Italian Glamour 11. Altro confusionario è Vincenzo Bindi 12: la chiamò Principessa Governatrice degli Abruzzi, con "successive visite" a L'Aquila dopo il 1572. Lei e Ottavio Farnese a Penne nel 1570 ospiti degli Scorpione è un'illazione di uno sconosciuto libro 13 il cui titolo occupa 12 righe, IL SACCO DI ROMA NEL 1527 (...). Margarita è accomunata sempre a Papa Paolo III Farnese, suo parente, ma nessuno lo ricorda quale amministratore apostolico delle diocesi di Sulmona e Valva, messo in risalto da Franco Cavallone 14.
1) Mecenati e artisti abruzzesi a Roma, "Bullettino DASP'\ L'Aquila. 1960. pp. 75-76.
2) "SPECCHIO LA STAMPA'". 16 dicembre 2000, pp. 114-129.
3) Aleardo Rubini. I Palazzi Regi e del Magistrato, "La Gazzetta", 29 maggio 1986, p. 7.
4) Il Palazzo dei Tribunali nella città di Aquila, "Poliorama Pittoresco", Napoli. 1854. pp. 13-14.
5) SU INVITO DEI FARNESE (...), Viterbo, Amm.ne Prov.le, s. d., pp. n. n.; Il Teatro Farnese di Parma, Tip. La Nazionale, Parma. 1985. pp. varie: note 14 e 10.
6) Ortona & Dintorni, Associazione Archeologica Frentana, Ortona, 1988, p. n. n.
7) Brescia, Ed. Morcelliana, 1989. pp. 644-645.
8) Aleardo Rubini, 64 documenti inediti di Margarita d'Austria, Pescara, Ed. Italica, 2000. pp. varie.
9) Idem, Loreto Aprutino, Margarita d'Austria e i Duchi Medici e Farnese nel '500, Francavilla, Lytosistem, 1987.
10) Lidia Lombardi, Dal feudo al papato l'irresistibile ascesa dei Farnese, "Il Tempo", 15 ott. 1987, p. 7.
11) "Panorama", 4 gennaio 2007, p. 41.
12) Fonti della storia abruzzese, Napoli, 1884, p. 14.
13) Ginevra, 1866, Tip. G.-G.Fick, p. 9.
14) Sulmona dei Vescovi, ivi, Accademia d. Agghiacciati, 2010, pp. 134-135. |